Tagli al sociale, le associazioni alzano la voce
Data:
08/06/2011Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Dal 2012 il 50% dei disabili al Sud rimarrà senza alcuna assistenza. Alla denuncia delle federazioni nazionali Fand e Fish si aggiunge quella dell'associazione salentina Nuove Speranze
Risuona la
denuncia delle due maggiori federazioni rappresentative delle persone con disabilità e dei loro familiari, Fand (Federazione Associazioni Nazionali Disabili) e Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell“Handicap) sui tagli al sociale, le cui conseguenze si faranno sentire dal 2012. Le proiezioni sono allarmanti:
rimarranno senza ogni assistenza il 20% dei disabili al nord, il 30% nel centro, il 50% al sud. Aumenta, quindi, il rischio emarginazione per un alto numero di persone anziane o con disabilità le cui responsabilità sono da additare soprattutto ai tagli al Fondo per le politiche sociali e a quello per la non autosufficienza.
I presidenti delle due federazioni, infatti, fanno notare che il primo sarà cancellato e nulla arriverà alle Regioni, il secondo, già abrogato dal 2011, non verrà ripristinato. A questo si aggiunge che il Fondo per il diritto al lavoro delle persone disabili (L. 68/99) sarà tagliato del 75% e che la riduzione delle risorse sulla scuola sarà causa di rinnovati gravi disagi per gli studenti con disabilità.
La denuncia riecheggia anche in Salento, visti soprattutto i numeri allarmanti sui tagli al Sud.
´Ancora una volta commenta Luca Spagnolo dell'associazione di San Cesario di Lecce "Nuove Speranze" le scelte del Governo fanno la voce grossa con le categorie sociali più deboli. » indubbio che ci sia una situazione di crisi economica generalizzata che debba essere gestita, nonostante non se ne voglia dare contezza, sbandierando invece stabilità e tranquillità, ma altrettanto indubbio è che,
le misure di risposta non debbano essere ritagliate sulla pelle di chi già paga prezzi troppo altiª.
Alla luce di una annunciata crisi, le due federazioni hanno aderito alla
manifestazione nazionale indetta a Roma il 23 giugno prossimo dal Forum del Terzo Settore e dalle associazioni aderenti alla campagna "I diritti alzano la voce". Fand e Fish
domandano dunque i ripristini dei fondi sociali (o almeno l“introduzione normativa di una quota di riserva sul prelievo fiscale di regioni e comuni e sul cosiddetto Fondo perequativo del federalismo fiscale, da destinare alla non autosufficienza), l“emanazione dei Livelli essenziali di assistenza sociale, la garanzia dell“integrazione scolastica, la revisione della normativa in tema di invalidità. Proposte che potrebbero significare un percorso in controtendenza rispetto a quello che è stato portato avanti negli ultimi tempi.
´Abbiamo già assistito commenta ancora Spagnolo allo scempio delle pensioni, con il massacro sociale della figura dell'invalido, dipinto come il truffatore che attenta al benessere collettivo, solo per giustificare una serie di misure che più che scovare i veri imbroglioni, sono servite per rialzare la soglia della insufficienza e decretare che buona parte delle persone con disabilità in Italia è, per legge un po' meno disabile, giusto quel po' che basta per non aver necessità della tutela sociale di una pensione e dei benefit connessi allo status. Pensavamo che dopo questa perla di politica sociale, il Governo potesse volgere lo sguardo da qualche altra parte, ma invece ritorna sul luogo del delitto, con l'intento di terminare l'opera.
Forse conclude il presidente di "Nuove Speranze" nel chiuso delle loro stanze dei bottoni, i decisori delle economie di stato sperano che le persone con disabilità e le loro famiglie siano sufficientemente prostrati, da non aver più forze e voce per opporsi a questo nuovo sopruso?ª.
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