Promosso il progetto “Rifiuti zero”
Data:
01/06/2011Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Grazie all'attività di sensibilizzazione dell'associazione “Gaia” di Corsano i 7 Comuni dell'Unione di Leuca aderiranno al programma di ricilo entro il 2020
Una vera e propria svolta quella che si sta realizzando in Salento rispetto alla questione rifiuti.
Entro il 2020, infatti, i Comuni di Alessano, Corsano, Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Salve e Tiggiano aumenteranno la percentuale di raccolta differenziata e saranno avviati centri di riciclo dei diversi materiali di rifiuti.campagna di sensibilizzazione avviata dall'associazione corsanese "Gaia" che nello scorso febbraio ha organizzato un convegno sul tema.
"Rifiuti Zero" è il traguardo previsto per il 2020, da raggiungere stabilendo entro il 2012 il raggiungimento del 60% della differenziata e nel 2015 il 75%. Diverse le proposte dell'Unione alla Regione Puglia. Tra queste, l'istituzione entro il 2012 di un sistema tariffario basato sull'effettiva quantità di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e non e la realizzazione entro il 2012 di un centro intercomunale per la riparazione e il riuso dove "beni durevoli" e imballaggi possano essere reimmessi nei cicli di utilizzo ricorrendo eventualmente anche all'apporto delle cooperative sociali.
L'Unione si è anche resa disponibile a offrire alla Provincia e alla Regione il supporto per la realizzazione di un impianto di compostaggio sul proprio territorio per il recupero e la valorizzazione della frazione organica.
Di seguito il
commento di Corrado Russo, presidente dell'associazione "Gaia" promotrice dell'iniziativa:
´Da cittadini abbiamo dovuto informarci da soli attraverso la rete e armarci di coraggio e volontà per trovare le opportune soluzioni analizzando la situazione a livello nazionale e cogliendo le buone pratiche delle altre regioni. All“inizio è stato difficile perchè ci siamo trovati isolati. I continui fax, articoli e convegni hanno trovato orecchie da mercante nelle istituzioni pugliesi a tutti i livelli. I nostri politici sembrano ignorare il fatto che la nostra regione ha la gestione rifiuti più scarsa d“Italia insieme alla Campania. Ma non ci siamo arresi.
La nostra tesi è che i cittadini non producono rifiuti: ed è qui la chiave del problema, la rivoluzione di mentalità che vogliamo diffondere. Noi ci limitiamo a utilizzare materiali che vengono prodotti da qualcun altro! C“è chi guadagna a immetterli sul mercato e chi guadagna a re-immetterli sul mercato e non ci stiamo a doverne pagarne le spese!
Al momento dell“acquisto infatti i cittadini già versano il contributo Conai per lo smaltimento e ogni materiale correttamente differenziato non è un rifiuto ma una risorsa sulla quale non dobbiamo essere costretti a pagare alcuna tassa! In Germania, ad esempio, non solo non esiste questo contributo, ma alla resa del materiale i cittadini ricevono l“incentivo!
Pretendiamo immediatamente l“installazione di centri di Compostaggio (totalmente assenti nella Provincia di Lecce) dove conferire l“umido: questa semplice operazione farà saltare la percentuale di differenziata dall“attuale 16% (media pugliese, dati regione puglia) almeno al 45%. Questa operazione, coadiuvata da una sensibilizzazione alla differenziata porta a porta può portare a risultati già del 60-70% di differenziata nel breve termine: questo significa che automaticamente i cittadini non pagherebbero più la famosa ecotassa che riteniamo una estorsione legalizzata!
Se poi esistono materiali cosiddetti "non differenziabili" è dovere delle istituzioni imporre alle imprese il ritiro immediato dal mercato e lo stop della produzione degli stessi. Nel frattempo, pretendiamo anche l“installazione di centri riciclo sul modello di Vedelago che si basano sul recupero dei materiali al 100% grazie a uno studio del Cetma di Brindisi che ha trovato il modo per trasformare in granuli plastici quello che noi in Puglia chiamiamo ancora "residuo secco in differenziabile". Non capiamo perchè ingegneri locali debbano lavorare fuori e fare la fortuna di imprenditori di altre regioni mentre nella nostra terra si continua ad emigrare. Attraverso questo ragionamento vogliamo lanciare la provocazione che il cittadino non deve pagare nulla, mentre assistiamo ancora a un aumento indiscriminato e insensato delle tasse con nessun beneficio nè per la salute nè per l“ambiente. » una vergogna che non sopportiamo più e riteniamo che tutta la colpa sia della malapolitica nostrana, perchè dovrebbero essere le istituzioni a insegnarci queste cose che sono nei nostri diritti e non noi a combattere per avere ciò che è nostro di dirittoª.
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