Le associazioni leccesi chiedono lo "ius soli"
Data:
23/05/2011Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Un coordinamento di associazioni mutua l'iniziativa di “Fratelli in Italia” per chiedere al sindaco della città capoluogo di sensibilizzare le persone immigrate nate in Italia e attualmente diciassettenni a richiedere la cittadinanza italiana
Sono 16mila le persone immigrate regolarmente presenti nella provincia di Lecce e circa 60 i diciassettenni nella sola città capoluogo che potrebbero richiedere la cittadinanza italiana in base ad una legge del 1992. Si tratta dell“art. 4, comma 2, della legge 91/92, che recita: "lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data". Dunque, in Italia, non è automatico per chi sia nato e vissuto in questo paese ma abbia origini non italiane, essere cittadino italiano, tant'è che molti ragazzi a diciotto anni si ritrovano a fare la procedura, a volte lunga e faticosa, per non essere espulsi da quel paese in cui hanno fatto tutto, da quando sono nati e per diciotto anni.
» così che un gruppo di sedici associazioni della provincia di Lecce (
ADOC, ADUC, associazione "Terra del Fuoco", associazione "Popoli e Culture", associazione "Josè Marti", associazione "Vellazerimi", associazione "Taranga", associazione S.A.L.V.A., Circolo "Zei", Comitato Difesa Diritti dei Migranti, "Ergot" Officine Culturali, "Etnos" Centro Multiculturale, Lecce 2.0dodici, Rete Antirazzista Salento, Rom C. S. P., Sportello Diritti Settore Immigrazione) ha mutuato l'esperienza di Reggio Emilia dove il primo cittadino, per festeggiare il 150esimo dell'unità d'Italia, ha inviato a tutti i i ragazzi immigrati residenti della città una lettera in cui li invitava ad avviare, attraverso l'ufficio anagrafe del comune, la procedura per la richiesta della cittadinanza italiana.
Intanto in Italia sono state depositate in Parlamento alcune proposte di legge per introdurre il cosiddetto jus soli. La più recente è quella presentata dai parlamentari Sarubbi (PD) e Granata (FLI) che mira a fare sì che il minore nato in Italia da un nucleo familiare stabile, acquisisca pari diritti dei coetanei con i quali affronta il percorso di crescita e il ciclo scolastico Questo si ottiene passando dall“attuale principio dello jus sanguinis, sul quale è basata la legislazione vigente, al principio dello jus soli, temperato e condizionato dalla stabilità del nucleo familiare in Italia o dalla partecipazione del minore a un ciclo scolastico-formativo. Ma tutto è ancora fermo. » per questo che si sono attivate le associazioni, per far conoscere un diritto che implica una procedura non complessa ma spesso ignorata dalle persone direttamente interessate.
"La nostra richiesta spiega
Carlo Salvemini referente del coordinamento delle associazioni e presidente di lecce 2.0 dodici - è rivolta al sindaco Perrone perchè anche a Lecce si possa assumere la stessa iniziativa. Ricordo che nel 2009 gli stranieri residenti in città erano oltre 5 mila pari a circa il 6% della popolazione: asiatici, africani, europei non comunitari e altri. Una presenza che quindi diventa sempre più significativa. Ci pare un modo non solo simbolico di dare ulteriore attuazione alle celebrazioni sul significato del 150esimo anniversario dell“unità d“Italia: un Paese che dimostra di voler essere aperto e accogliente nei confronti di chi è nato in Italia".
Oltre tutto l'iniziativa potrebbe rappresentare anche una parziale soluzione, ma strutturale, a tutte le questioni legate alla presenza, ormai stabile da un ventennio, delle persone rom nella città capoluogo e che negli ultimi mesi sono stati oggetto, da parte dell'amministrazione comunale, di un'ordinanza di sgombero dal campo che occupano stabilmente. » lo stesso Salvemini a ricordarlo: "Pensate a cosa significherebbe questo per i bambini rom del campo Panareo. La questione assumerebbe un profilo completamente differente".
L'iniziativa è ripresa da un documentario nazionale "18 ius soli" del regista Fred Kuwornu, prodotto in collaborazione con Anolf Giovani 2G, l'associazione Amici di Giana, la Cineteca di Bologna e Rete Together. Del film, in uscita a ottobre 2011 (per info profilo Facebook e Twitter "18 ius soli"), è disponibile il trailer.
Oltre al comune di Reggio Emilia, anche quelli di Torino e Genova hanno avviato questa iniziativa, assieme alla regione Toscana.
Clicca sul link allegato per vedere il trailer del documentario!