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La bottega del mondo Sud Sud in memoria di Vittorio Arrigoni

Data: 15/04/2011
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
La cooperativa leccese del commercio equo e solidale ricorda il volontario e attivista per i diritti umani. “A noi il compito di raccogliere il suo testimone”
Riceviamo e pubblichiamo questa nota diffusa dalla bottega del mondo di Lecce - cooperativa del commercio equo e solidale Sud Sud sulla morte di Vittorio Arrigoni, volontario e attivista per i diritti umani dell'International Solidarity Movement, uno dei volontari più conosciuti nella Striscia di Gaza, impegnato da quasi dieci anni in favore di una soluzione equa del conflitto mediorientale, ucciso dopo essere stato rapito da un gruppo estremista islamico. "Non lo conoscevo direttamente Vittorio. Ma chi lavora o ha lavorato in Palestina mantiene un legame comune e profondo coi luoghi, i volti, le storie e le passioni di quel martoriato paese. Capita così, che anche se non direttamente, ci si conosce e ci si incontri in rete, in uno dei Forum di solidarietà delle ong e delle associazioni presenti in loco, scambiandosi informazioni, esperienze, progetti, rabbia, dolore. Siamo in tanti in Italia che, in un modo o nell'altro, direttamente o indirettamente, siamo legati alla Palestina e alla R-ESISTENZA del suo popolo. Vittorio era uno che, vivendo e condividendo fino in fondo la drammaticità dell'esproprio dei diritti del popolo palestinese, continuava direttamente, rimanendo assediato a Gaza dal 2008, a inviarci segnali di speranza, di dignità, di passione e di morte. Fino a questa sua ultima testimonianza. Quasi e ancora una volta il venerdì di passione che precede l'aurora di un nuovo giorno di resurrezione....legato fino alla fine a quel popolo che ha amato e di cui - nei giorni terribili dell'assedio della Striscia dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009 - ha lanciato il grido: "Gaza: restiamo umani"! La sua testimonianza, la cronaca di quei terribili giorni, l'aveva raccolta in un piccolo opuscolo che aveva intitolato proprio così e che, come lui stesso diceva, "è il punto di vista di una vittima e non di un semplice cronista, in situazioni di assoluta precarietà, spesso trascrivendo l'inferno circostante su un taccuino sgualcito piegato sopra un ambulanza in corsa a sirene spegate, o battendo i tasti su di un computer di fortuna all'interno di palazzi scossi come pendoli impazziti da esplosioni tutt'attorno." "Di fronte alla guerra e all'ingiustizia che sta violentando il mondo, Vittorio Arrigoni aveva messo in gioco la sua vita e l'ha persa. L'aveva fatto per reagire alla tanta, troppa indifferenza che circonda tante tragedie umane come quella dei palestinesi di Gaza. L'aveva fatto per rompere il silenzio complice di tanta informazione e "l'imperdonabile assopimento della coscienza civile". È amaro dirlo oggi ma mentre Vittorio ha perso la sua vita in un giorno, molti altri, prigionieri del cinismo e dell'egoismo, la perdono tutti i giorni. Due giorni fa aveva mandato il suo ultimo comunicato. Ora la sua voce non c'è più. A noi il compito di raccogliere il testimone affinchè, dopo la sua morte, non si spenga anche quella dei tanti senza-voce che vivono prigionieri nella Striscia di Gaza (e in ogni altro luogo dove vengono negati e calpestati diritti, dignità e giustizia). A noi il dovere di osare ed essere ancora In piedi, testimoni di Pace (Don Tonino Bello)". Carlo Mileti presidente Cooperativa Commercio Equo e Solidale, da 5 anni operante in Palestina col Progetto "Olivo: Pace e Giustizia nel Mediterraneo".


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