Radar a Gagliano, possibile spostamento nell'area militare
Data:
11/03/2011Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Il comitato “anti-radar” propone di individuare un esperto esterno per una valutazione seria dell'impatto sulla salute e sull'ambiente
Nonostante l'incontro istituzionale di giorno 9 febbraio, la questione del radar a Gagliano resta sospesa. Dopo i lavori notturni della notte scorsa che, non rispettando il blocco di 48 ore promesse dopo il sit-in di protesta, hanno già predisposto la piattaforma,
la possibile soluzione potrebbe arrivare dallo spostamento del radar all'interno di un'area della Marina Militare.
"Per noi la priorità è quella di spostare l'installazione dalla zona vicino al Parco naturale commenta Cosimo Trane del comitato "anti-radar" , se poi l'area individuata sia militare o meno è indifferente". La zona in questione, tra le altre cose, affacciandosi a picco sul mare, migliorerebbe persino l'efficacia del radar stesso, ideato per intercettare l'arrivo di persone immigrate.
"Il nostro è un territorio vergine continua Trane e vogliamo innanzitutto difenderlo dall'inquinamento ambientale e paesaggistico. A questo timore, però, si aggiunge quello rispetto alla nostra salute perchè non abbiamo certezze sul reale impatto delle onde elettromagnetiche sull'uomo: sappiamo che sono nocive per la salute, per la flora e per la fauna, ma il punto sottolinea ancora Trane è che i pareri favorevoli in merito all'impianto del radar dati, sono stati prodotti in una settimana, senza un reale studio della situazione". Il comitato ha infatti proposto al sindaco di Gagliano del Capo, Antonio Buccariello, di chiedere il parere di un esperto esterno, per capire la reale portata del radar rispetto alla salute e all'ambiente. "C'è in atto un processo di distruzione del paesaggio conclude Trane di cui è oggetto il Salento ma noi vogliamo provare almeno a tamponarlo e a difendere la bellissima zona in cui viviamo".
Si aspetta, per ora, l'incontro di giorno 14 tra Guardia di Finanza, Marina militare e Arpa per valutare la possibilità di spostare l'installazione nella zona militare.
Torna all'elenco delle notizie