Accordo sulla 275: le associazioni sul piede di guerra
Data:
04/03/2011Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
La conciliazione sulla Maglie-Leuca tra Stato e Regione Puglia non convince gli ambientalisti, pronti a continuare la loro battaglia per la tutela del territorio
Dopo l'inaspettato accordo tra Stato e Regione Puglia sulla strada statale 275, le reazioni delle associazioni ambientaliste non si sono fatte attendere.
Dopo aspri e combattuti ricorsi, infatti, è stata firmata l“intesa tra Anas, Regione, Provincia di Lecce alla presenza del Ministro Fitto e dei rappresentanti del Ministero dei Trasporti sulla realizzazione dell“arteria Maglie-Leuca, per una spesa di circa 280 milioni di euro. Accolta la richiesta della Regione di rendere meno impattante l“opera, soprattutto nell“ultimo tratto da San Dana a Leuca a due corsie invece che quattro per un progetto che viene ancora nominato "strada-parco".
Un accordo a sorpresa che, nonostante preveda la verifica dell'ottemperanza delle prescrizioni ambientali relativamente agli accordi contenuti nel verbale sottoscritto, lascia a bocca amara i comitati e le associazioni che in questi anni si sono battuti per il rispetto delle peculiarità ambientali del Salento.
Per
Vito Lisi, presidente del Comitato 275, nonostante sia positivo che, grazie alle battaglie di questi anni, il potere sia stato costretto a fermarsi e ripensare il progetto, "è pur vero che l'incontro a Roma tra il ministro Fitto, il presidente Gabellone e il presidente dell'Anas, rappresenta il vano tentativo di buttare fumo negli occhi e di nascondere l'enorme questione morale che si cela dietro questo affare condotto fin dal principio in termini affaristici e speculativi. Poichè attacca Lisi ad oggi le questioni in campo sono due: quella di salvaguardare il Salento da una strada sproporzionata, e quella legale.
La strada bipartisan nasce da un illecito senza precedenti: il Ministero, e quindi l'Anas e la Regione Puglia, hanno approvato per circa 300milioni di euro una strada progettata senza regolare bando di gara. E nell'ultimo incontro rincara Lisi sia Vendola che Fitto hanno continuato a fare gli gnorri su un simile illecito, punibile anche dalla Corte Europea".
Luigi Russo, presidente di Sos Costa Salento, si dice "meravigliato" dal fatto che la Regione non abbia coinvolto le associazioni per questo ultimo accordo. "Hanno già deciso commenta lo stesso Russo che la Maglie Leuca la chiameranno
Autostrada Raffaele Fitto, così come è già accaduto per la Maglie-Galatina, che da 30 anni serve solo per le gare di alta velocità per moto e auto. Si dice, inoltre, incalza Russo che Vendola si sia dovuto calare le braghe e che abbia fatto uno scambio di qualcosa, e su questo vorremmo sapere se realmente c'è stato e in che cosa consiste". La questione per il presidente di Sos Costa è soprattutto sintomo di una mancanza di coinvolgimento di quella che viene definita cittadinanza attiva.
"Noi tutti, volontari delle associazioni ma anche quelli che si sono mobilitati nelle cosiddette Fabbriche di Nichi e accanto al PD, continua Russo ci chiediamo
che cosa rappresentano i cittadini per la Regione in quanto sappiamo già che per la Provincia sono
nulla: l'avvocato dell'istituzione leccese, infatti, sostiene che devono essere ritirati i ricorsi perchè le associazioni non hanno titolo per rappresentare gli interessi collettivi. Cittadini umiliati e sbeffeggiati, apostrofa il presidente dell'associazione salentina territorio stupendo saccheggiato, legalità mandata in fumo. Tutto per 21 km di asfalto e cemento. Tutto perchè eravamo
costretti a svendere la nostra anima, pur di non perdere 288 milioni di euro".
Anche
il Forum Ambiente e Salute di Lecce, infine, considera l'accordo un atto di mera attività politica, lontana dal volere dei cittadini. Secondo Alfredo Melissano dell'associazione Nuova Messapia, infatti, "
si tratta di un accordo contro i cittadini che ha escluso le associazioni dalla concertazione e che, soprattutto, non tutela il paesaggio e il patrimonio artistico, storico e culturale del nostro territorio. I cittadini continua Melissano sono stati messi alla porta e considerati come chi dà fastidio alle istituzioni, quando in realtà si sono dimostrati gli unici realmente interessati a tutelare il paesaggio. Questo accordo è solo un atto burocratico per avere i soldi e per continuare a puntare sulle infrastrutture di cemento che non servono allo sviluppo del territorio".