La social card? Per Acli si può fare
Data:
22/02/2011Categoria: Altre News
Per Oliviero, presidente nazionale Acli, la sperimentazione approvata giorni fa nel Milleproroghe, si può avviare a patto che non sia una misura spot
Si alla sperimentazione del governo sulla social card a patto che metta in gioco gli enti locali e non rappresenti una misura spot, ma un passo verso la realizzazione di una misura strutturale di contrasto alla povertà assoluta. Così il presidente delle Acli Andrea Olivero giudica il tentativo di sperimentazione approvato nel Milleproroghe alcuni giorni fa e destinato ad affidare ad "enti caritativi" la gestione della social card nei comuni al di sopra dei 250 mila abitanti.
Prima del via del convegno "La povertà oltre la crisi", nel corso del quale viene presentata la proposta triennale di un Piano contro la povertà assoluta redatto da un gruppo di studiosi coordinati dal docente di Politiche sociali alla Cattolica di Milano Cristiano Gori, il presidente delle Acli Olivero spiega la reazione alla proposta arrivata dal ministero delle Politiche sociali e accolta dai parlamentari. "La sperimentazione - afferma - può diventare un elemento significativo e positivo solo nella misura in cui vengano messi in campo almeno due correttivi. Anzitutto, occorre mettere in gioco gli enti locali: agire solo con il volontariato senza un ancoraggio al welfare territoriale è un aspetto che a nostro avviso indebolisce la proposta". "In secondo luogo - continua Olivero - è positiva se la misura è finalizzata ad una stabilizzazione, cioè che non si tratta di una misura spot: si sperimenta solamente se si vuole trovare le formule giuste sulle quali investire. Al ministero cioè chiediamo degli impegni concreti: noi cerchiamo di essere pragmatici usando anche strumenti che finora non abbiamo valutato con entusiasmo, ma l'obiettivo ultimo deve essere quello di arrivare ad una misura di contrasto alla povertà assoluta".
Quanto al Piano proposto dalle Acli, Olivero spiega che "dei 750 milioni che occorrono ben 450 sono già stanziati per l'attuale social card: serve dunque un impegno per partire il primo anno di 300 milioni. Di questi tempi - dice - sappiamo che si tratta di una cifra non indifferente, ma è possibile partire per mettere in piedi finalmente una misura stabile di contrasto alla povertà assoluta".
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