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Dove i diritti umani non esistono più

Data: 07/02/2011
Categoria: Un libro a settimana
La violazione dei diritti umani nelle guerre contemporanee in un volume che ricorda come la stragrande maggioranza delle armi utilizzate vengano prodotte soprattutto nei paesi industrializzati
Tratta di violazione dei diritti umani nelle guerre contemporanee questo volume pubblicato nella sezione "Materiali di pace" curata da Maurizio Simoncelli all“interno della collana "Materiali" della casa editrice Ediesse. Il libro, basato su un“indagine condotta dall“Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo, si focalizza sulla popolazione civile come bersaglio privilegiato dei conflitti. In Sudan come in Somalia, in Colombia come in Afghanistan, donne, anziani e bambini sono infatti vittime di forze armate o paramilitari in una guerra diffusa, che non risparmia nessuno. "Le stime di questa tragedia contemporanea parlano di un 80% di vittime civili a fronte di un 20%, ma spesso le informazioni sono inesatte e imprecise, perchè la maggior parte dei conflitti avviene appunto lontano, alla periferia dell“Impero dei paesi industrializzati", scrive nell“introduzione Simoncelli, il quale, oltre che curatore del volume, è vicepresidente dell“Archivio Disarmo e autore di vari studi sull“industria militare e sulla politica della sicurezza. Ma il volume ricorda anche come la stragrande maggioranza delle armi utilizzate in queste guerre a "bassa intensità" vengano prodotte e commercializzate soprattutto nei paesi industrializzati, per lo più proprio in quelli che siedono permanentemente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. E quanto alla armi cosiddette "leggere" l“Italia appare il secondo esportatore mondiale dopo gli Stati Uniti: nel 2007 il commercio di armi comuni da sparo, munizioni ed esplosivi ha fruttato al nostro paese 460 milioni di euro, quota che nel 2008 è salita a 465 milioni. Oltre al commercio delle armi leggere e alla responsabilità degli Stati nella violazione dei diritti umani, il volume si occupa di bambini soldato, delle violenze sulle donne nei campi di battaglia, della tragedia in Somalia tra guerra, pirateria e traffici di armi e dei respingimenti dei migranti in Libia tra contrasto all“immigrazione clandestina e rispetto dei diritti umani.


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