Pubblicità e immagine femminile: un“intesa per tutelarla
Data:
01/02/2011Categoria: Altre News
Firmato un protocollo tra ministero Pari Opportunità e Istituto di Autodisciplina pubblicitaria. L“obiettivo è rendere più efficace il controllo e il ritiro di pubblicità offensive e volgari verso le donne
Un protocollo d'intesa per rendere
più efficace la collaborazione nel controllo e nel ritiro di pubblicità offensive e volgari nei confronti delle donne è stato firmato il 26 gennaio scorso tra il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e il presidente dell“Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Obiettivo dell“accordo è contrastare e inibire l“utilizzo, nella pubblicità, di immagini volgari, offensive, lesive della dignità femminile. Il Protocollo, che avrà la durata di due anni a partire dalla sua data di sottoscrizione,
impegna le parti a collaborare per fare in modo che gli operatori di pubblicità adottino modelli di comunicazione commerciale che non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne o che incitino ad atti di violenza, che tutelino la dignità della donna-rispettando il principio di pari opportunità e diffondendo valori positivi sulla figura femminile -che siano attenti alla rappresentazione dei generi e rispettosi delle identità di donne e uomini, che evitino il ricorso a stereotipi di genere.
L“intento del protocollo è anche lavorare per rafforzare l'applicazione del divieto di utilizzare l'immagine della donna in modo offensivo o discriminatorio ed accelerare il procedimento di ingiunzione di desistenza, secondo l“art. 39 del Codice che così si esprime nel suo primo comma: "Se la comunicazione commerciale presa in esame appare manifestamente contraria una o più norme del Codice di Autodisciplina, il Presidente del Comitato di Controllo, con proprio provvedimento, può ingiungere alle parti di desistere dalla medesima". Pertanto le parti si impegnano a denunciare le comunicazioni commerciali ritenute lesive della dignità della donna o contenenti immagini di violenza o tali che incitino ad atti di violenza e a verificare le segnalazioni del Dipartimento per le Pari Opportunità utilizzando, ove possibile, l'ingiunzione di desistenza, per inibire nel più breve tempo possibile le comunicazioni commerciali contrarie al Codice.
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