La società dei beni comuni

Data: 17/01/2011
Categoria: Un libro a settimana "La gestione dei beni comuni deve contenere un orientamento etico ed essere improntata a comportamenti solidali, mutualistici, cooperativi, fiduciari". Ma sui beni comuni si scontrano calcoli e logiche inconciliabili quali la condivisione e il mercato. Quali sono i beni comuni? Come riconoscerli, quali le modalità per gestirli? Beni materiali, ricchezze naturali, ma anche immateriali, patrimoni culturali accumulati dalle generazioni che ci hanno preceduto. Risorse naturali come aria, acqua, terra, energia e conoscenze, sono le cose che ci fanno vivere. Beni relazionali e risorse indispensabili per mantenere connesso il sistema vivente. Beni speciali che appartengono a tutti e che hanno due caratteristiche essenziali: nessuno può affermare di averli prodotti in proprio; sono necessari, indispensabili e insostituibili per la vita di ogni individuo. Sono "beni della vita" patrimonio collettivo: beni comuni. Il loro utilizzo deve necessariamente seguire il principio della non esclusione. Il testo "La società dei beni comuni", curato da Paolo Cacciari è il frutto di un lavoro collettivo di un gruppo di riflessione dell“Officina delle idee, spazio di elaborazione politica promosso da Rete@Sinistra costituito per proporre una discussione aperta e ampia su questi temi. L“esempio di un comune virtuoso, lo scambio dei semi, i Gruppi di acquisto solidali, le Reti e i Distretti di economia solidale, il software libero, la proprietà collettiva, gli usi civici di beni comuni, la Pacha Mama il diritto all“acquaÖ La rassegna propone diciannove opinioni di autori e autrici italiani che da diversi punti di vista si sono confrontati con il tema dei "commons", una serie di interventi sulle buone teorie e sulle buone pratiche per una corretta gestione dei beni comuni e per una cooperazione armoniosa verso un cambiamento dei paradigmi economici dominanti.