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Non è un paese per vecchie

Data: 10/01/2011
Categoria: Un libro a settimana
Un testo chiaro e diretto sulla tendenza dei tempi di oggi a negare l'invecchiamento come a voler negare il senso ultimo dell'esistenza. Nel 2040 un cittadino su tre sarà anziano
"Per non perdere lo status di persona viva occorre non invecchiare Ö negare il passaggio del tempo". L“Italia che secondo l“Onu è il paese più vecchio del mondo, per assistenza e sostegno si attesta nel fondo. In Italia per l“Osservatorio interdisciplinare sulla terza età sono assenti "misure sociali omogenee per il popolo degli anziani, condannato a un futuro di solitudine e abbandono". 1 su 3 è la percentuale di anziani che abiteranno il nostro paese nei prossimi anni. Il numero degli over 65 al mondo supererà quello degli under 5, nel 2040 un cittadino su tre sarà appunto anziano, entro il 2050 la percentuale dei cittadini europei ultraottantenni è destinata a triplicare passando dal 4% all“11% mentre gli ultrasessantenni costituiranno un quarto della popolazione. L“Italia batterà tutti: le donne vivranno fino a 89 anni e gli uomini fino a 84 portando a 53 milioni la popolazione di cui il 27% sarà di età compresa tra i 60 e i 79 anni. I vecchi sono numeri, numeri che fan paura. Sono notizia, cronaca, ci ricordano che la vita si è allungata, che la non autosufficienza delle persone da seguire e curare è aumentata. I vecchi fanno paura, perchè paura fa invecchiare. I vecchi non si vedono, le vecchie della pubblicità fingono di essere altro, "fingono la vecchiaia stessa". I vecchi danno fastidio. Con questo preludio si apre il testo di Loredana Lipperini "Non è un paese per vecchie" edito da Feltrinelli. L“odio per i vecchi scrive l“autrice - è un fenomeno crescente. Negano la vecchiaia gli stessi anziani, un“indagine del 2007 di Demos-Coop lo evidenzia chiaramente, il 35% degli italiani si definisce: adolescente (5%) e giovane (30%) solo che degli intervistati gli italiani che hanno meno di trent“anni non superano il 20%. Solo il 15% si definisce anziano nonostante il 23% abbia più di 65 anni. "Si invecchia solo da morti". » pur vero che i sessantacinquenni di oggi hanno davanti a sè in media sette anni di vita in più rispetto ai coetanei del dopoguerra (Istat 2007) e la stima dice che nel 2050 la vita si allungherà fino a 83,6 per gli uomini e a 88,8 per le donne. Invecchia chi non è stato in grado di restare giovane e quindi merita il "pubblico disprezzo". Come per le bambine, sottolinea l“autrice, occorre vestire un“età altrui (lo svezzamento per loro è precoce), la stessa cosa vale per le donne anziane, il diktat le vuole eternamente giovani. Un testo chiaro, profondo e diretto che pone davanti la straordinaria semplicità della vita umana: le cose accadono e il corpo cambia. Cambia la vita e negare l“invecchiamento significa negare il senso ultimo della nostra esistenza.


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