Le nuove politiche per l“immigrazione. Sfide e opportunità
Data:
20/12/2010Categoria: Un libro a settimana
Lo sforzo del nostro paese di fronte al bisogno di adottare un modello di integrazione organico. Necessario “depoliticizzare” la questione evitando condizionamenti di giudizi da parte
In questo volume, a cura di Valentina Cardinali e Marcella Lucidi, sono stati raccolti gli interventi della seconda edizione dei "Dialoghi asolani", dedicata a "Le nuove politiche per l“immigrazione. Sfide e opportunità". Con questa iniziativa, le fondazioni Farefuturo e Italianieuropei hanno avviato una riflessione comune intorno a una questione cruciale dell“agenda politica nazionale ed europea, convinte che
l“Italia debba adottare, dinanzi al fenomeno migratorio e alla sua crescente importanza nella società e nell“economia, un modello di integrazione organico e adeguato alla rilevanza delle sfide attuali. Lo sforzo congiunto delle due fondazioni è stato anzitutto metodologico e si è ispirato alla
necessità di "depoliticizzare" la questione immigrazione, evitando che l“analisi potesse essere condizionata da giudizi di parte, allo scopo di tratteggiare i contorni di uno spazio condiviso nel quale pensare strategicamente.
I contributi raccolti hanno pertanto un
minimo comune denominatore nella percezione del fenomeno migratorio come dato strutturale della società italiana e nel conseguente realismo suggerito dai numeri e dalle tendenze dell“immigrazione. Un realismo che tuttavia sconsiglia di negare le difficoltà, in quanto anche nelle democrazie mature non si è immuni da sentimenti di disagio quando ci si deve confrontare con gruppi di origine e identità diverse. Accogliere milioni di persone che portano con sè culture, religioni, abitudini differenti è una sfida, forse la più complessa delle sfide indotte dalla globalizzazione. In questa prospettiva è necessario rinvigorire i legami comunitari e ricostituire quella fiducia che rende possibile il patto di cittadinanza e la sua estensione ai nuovi italiani. La lezione di Asolo, in definitiva, è questa:
l“Italia è ormai un paese multietnico, con fenomeni migratori strutturali e con percentuali di immigrati pari alla media europea. Deve pertanto dotarsi di robuste politiche di integrazione poichè oggi non ha più senso obbedire a una logica di tipo emergenziale nè si possono sostenere visioni approssimative o ideologiche.
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