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Acqua pubblica: i promotori del referendum chiedono la moratoria

Data: 15/11/2010
Categoria: Altre News
Richiesto il congelamento delle scadenze riguardanti il decreto Ronchi e la legge Calderoli, che prevede l'abolizione delle Autorità d'ambito territoriale
Una moratoria sulle scadenze del decreto Ronchi e sulla normativa di soppressione delle Autorità d“ambito territoriale. » quanto chiesto dal Comitato promotore dei Referendum per l“acqua pubblica. "Lo scorso luglio abbiamo consegnato in Corte di Cassazione 1 milione a 400mila firma a sostegno dei tre referendum per l“acqua pubblica", ha ricordato Simona Savini in rappresentanza del Comitato promotore dei referendum. Nonostante il successo della raccolta firme e la notifica da parte della Cassazione della regolarità in termini formali della richiesta, sussistono delle preoccupazioni. La prima riguarda "la situazione quanto meno traballante di questo governo", ha spiegato Savini. Infatti, ha chiarito, "in caso di elezioni politiche la legge prevede lo slittamento referendario di un anno". In questo caso, la richiesta del Comitato promotore è quella di poter esercitare comunque il diritto di voto entro il 2011. "Chiediamo con forza una deroga alla legge sul referendum in modo da poter votare entro l“autunno 2011", ha detto la rappresentante del Comitato. "Si tratta ha aggiunto di un provvedimento possibile e neppure troppo complicato, che trova un precedente illustre nel referendum sul nucleare". A questa richiesta si accompagna quella di un "provvedimento di moratoria sulle scadenze del decreto Ronchi e sulla cosiddetta legge Calderoli". Il primo prevede tra dicembre 2010 e dicembre 2011 "un processo di privatizzazione e svendita" delle società a capitale pubblico che colpirà "oltre il 50% degli enti gestori del sistema idrico". Mentre la legge Calderoli riguarda l“abolizione delle Autorità d“ambito territoriale, che "perderanno la loro funzione entro marzo 2011", cancellando in questo modo "una forma di democrazia che permette ai comuni di decidere in materia di gestione del servizio idrico pubblico". Per entrambi i provvedimenti, dunque, il Comitato chiede di "congelare" le scadenze fino a dopo la consultazione referendaria: una richiesta, quest“ultima che Savini definisce in primo luogo "di democrazia". Per sostenere la propria richiesta di moratoria il Comitato ha organizzato una serie di "azioni istituzionali e di mobilitazione". A questo proposito sono stati coinvolti "il Parlamento, le istituzioni governative e gli enti locali". Ma un dialogo è stato cercato anche con i sindacati e con tutti i partiti, fuori e dentro il Parlamento, a cui il Comitato promotore dei referendum per l“acqua pubblica ha chiesto un incontro. Tra le azioni di mobilitazione, invece, c“è una richiesta di adesione a un appello on line per la moratoria rivolto sia ai personaggi dello spettacolo che ai giuristi e una serie di iniziative di piazza. "Torneremo nelle strade e nelle piazze con i nostri banchetti per spiegare ai cittadini lo stato dell“arte e fare il punto sul percorso referendario", annuncia Savini. Intanto per il 4 dicembre prossimo, in concomitanza con la Conferenza mondiale sul clima che si terrà a Cancun (Messico) dal 29 novembre al 10 dicembre, è prevista una giornata di mobilitazione in numerose città italiane. Domani, sabato 13 novembre, invece i Comitati lombardi si mobiliteranno contro il progetto di legge regionale sui servizi idrici, che la giunta Formigoni ha approvato lo scorso 26 ottobre. Il provvedimento avvertono i Comitati lombardi "applicando il decreto Ronchi, obbligherebbe a cedere ai privati la gestione dei servizi idrici".


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