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Rapporto sullo sviluppo umano, Italia al 23mo posto

Data: 05/11/2010
Categoria: Altre News
Lo studio annuale ha esaminato169 paesi cercando di misurare lo sviluppo sulla base di indicatori più ampi del reddito. Nel nostro Paese aumentate le aspettative di vita e quelle di istruzione
E“ l“Oman lo stato che negli ultimi 40 anni ha fatto registrare i maggiori progressi nell“indice dello sviluppo umano (Isu); questo uno dei dati emersi dal Rapporto sullo sviluppo umano 2010, lanciato a Roma e contemporaneamente in tutto il mondo. Il Rapporto, commissionato annualmente dall“Undp (Programma di sviluppo delle Nazioni Unite), si pone l“obiettivo di misurare lo sviluppo umano sulla base di indicatori più ampi del reddito. "Nei 169 Paesi esaminati sulla base dei dati relativi agli ultimi 40 anni, si registra un generale miglioramento ha detto Antonio Vigilante, direttore del programma Undt a Bruxelles -. In media c“è un aumento dell“Isu del 41%. Nei paesi più poveri il miglioramento arriva al 61%. I parametri presi in considerazione dall“Isu sono reddituali ma anche non reddituali: dal punto di vista reddituale i maggiori progressi si registrano in Cina, mentre l“Oman ha compiuto i maggiori progressi nei settori della sanità e dell“educazione". Tra le buone notizie, riferisce Vigilante, "c“è un aumento medio dell“aspettativa di vita, da 59 a 70 anni, con una crescita che in alcuni casi tocca i 27 anni, come in Oman. Il tasso di alfabetizzazione è cresciuto in media dal 23 al 65%". Ciò che in generale il rapporto mette in luce è che "manca una correlazione diretta tra crescita economica e sviluppo umano ha detto ancora Vigilante in altre parole, non va divinizzata la crescita economica come unico fattore di miglioramento della vita". Per quanto riguarda l“Italia, è al 23° posto in classifica generale in base all“Isu. "Il nostro Paese riferisce Vigilante mostra un andamento stabile negli ultimi 40 anni, con un miglioramento dell“Isu del 22% dal 1980 a oggi. L“aspettativa di vita è cresciuta di 7 anni, arrivando a 81,4. Anche l“aspettativa di istruzione è aumentata, arrivando a quasi 17 anni". Il rapporto di quest“anno si caratterizza anche per l“introduzione di 3 nuovi parametri: Isu corretto per la disuguaglianza, Indice della disuguaglianza di genere e indice multidimensionale per la povertà. "Inserendo gli elementi della disuguaglianza commenta Vigilante tutti i Paesi vedono ridursi il proprio Isu, in alcuni casi fino al 45%. Argentina e Perù perdono oltre il 20%".


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