Servizio civile, sempre meno i fondi disponibili
Data:
06/10/2010Categoria: Altre News
Si restringe la disponibilità economica del Servizio civile nazionale, meno fondi per meno volontari. Dai 300 milioni di euro del 2008 ai circa 100 per il 2010
Si restringe ancora più del previsto la disponibilità economica del Servizio civile nazionale. Lo ha rivelato in due interviste (a www.repubblicadeglistagisti.it e a www.serviziocivilemagazine.it) rilasciate alla scadenza (4 ottobre) dell“ultimo bando per oltre 19 mila nuovi volontari, il capo dell“Ufficio nazionale del servizio civile, Leonzio Borea.
Borea ha ricordato come dai 300 milioni di euro del 2008 i fondi per i volontari siano scesi a 170 nel 2009 e saranno circa 100 per quest“anno. Non ci saranno quindi i 120 milioni attesi fino ad oggi. A questi infatti è stato tolto il 20% dalla finanziaria. La Presidenza del consiglio dei ministri, in base all“articolo 3 (comma 1, lettera c) della legge, deve fare infatti "ulteriori interventi sul bilancio 2010" e, nello specifico, ridurrà "gli stanziamenti per le politiche dei singoli ministri senza portafoglio e dei sottosegretari". Il risparmio che la legge prevede da questi tagli è pari, o superiore, a 50 milioni di euro. Tolti, però, anche al Fondo nazionale del servizio civile che dipende dal sottosegretario alla presidenza del consiglio con deleghe alla famiglia, alle tossicodipendenze e al servizio civile, Carlo Giovanardi.
Novità anche su un altro fronte legato al compenso (poco più di 433 euro netti) percepito dai volontari. Leonzio Borea spiega che quando si è insediato nell“Ufficio, nel giugno 2008, c“era un deficit di bilancio pari a 93 milioni di euro, tra contributi previdenziali e fiscali non pagati e Irap. Le due voci pesano rispettivamente per il 25,4% e per l“8,5% sul fondo nazionale. Davanti al buco, Borea si è mosso per eliminare la spesa per i contributi previdenziali: "Abbiamo fatto modificare la norma, inserendo nella finanziaria 2009 un emendamento che ha mutato il sistema previdenziale, dando al volontario la possibilità di riscattare immediatamente l“anno di servizio civile a fini pensionistici, ma ponendo direttamente a lui l“onere economico del riscatto". In altre parole, prima del 2009, l“Ufficio nazionale pagava i contributi dei volontari all“Inps che aveva paragonato i ragazzi del servizio civile a lavoratori co.co.pro. Per l“intero anno di volontariato, l“Istituto di previdenza riconosceva solo 4 mesi di anzianità, riscattabili solo se, concluso l“anno, il ragazzo avesse fatto altri 2 anni e 8 mesi con contratto co.co.pro. Adesso, invece, il volontario dovrà riscattare a proprie spese l“anno di servizio civile per la pensione.
Borea vorrebbe eliminare anche la seconda voce, l“Irap, perchè l“anno di servizio civile è un anno "di volontariato non incompatibile con la piccola indennità mensile, chiaramente da non tassare". Il risparmio, però, non è ancora riuscito a permettere a un numero maggiore di giovani di fare l“esperienza dell“anno di servizio civile. Anzi. Dai circa 46 mila volontari del 2006 si è arrivati ai 19.627 del 2010. Senza contare che, secondo un grafico riportato da repubblicadeglistagisti.it, nel 2008 erano 27 mila e l“anno dopo il loro numero era tornato a crescere fino a 30 mila. Ora, si registra di nuovo il calo, nonostante il recupero del 25,4% della spesa per l“Inps.