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"Ma la nostra non è una Repubblica!"

Data: 14/09/2010
Categoria: Altre News
L'Istituto Tecnico Economico Costa di Lecce è la scuola più premiata d'Italia negli ultimi dieci anni, grazie soprattutto al gruppo giovanile “Repubblica Salentina”. I docenti fanno alcune precisazioni sulla questione sollevata dal quotidiano leghista
"Scuola, il diritto all'identità. A Lecce un istituto tecnico adotta il marchio dell'autoproclamata Repubblica Salentina. Ma stampa e sistema attaccano il Sole delle Alpi alle elementari di Adro nel Bresciano". Titola così la prima pagina di oggi, 14 settembre, del quotidiano "La Padania" nel tentativo di associare l'iniziativa del sindaco di Adro a quella di un gruppo studentesco dell'Istituto Tecnico Economico Costa di Lecce, la scuola più premiata d'Italia negli ultimi dieci anni, una piccola e storica scuola del sud, nel Salento. Premiata grazie soprattutto all'effervescente attività di un gruppo studentesco giovanile che si identifica dietro il nome "Repubblica Salentina" per la promozione del territorio e nel movimento del "Gpace Giovani per la Pace" che ha promosso numerose campagne nazionali e internazionali sulla pace. E grazie anche al coordinamento di un corpo docente molto attento, sensibile e capace di promuovere le energie giovanili. Ed è proprio il corpo docente che segue il movimento giovanile a fare alcune precisazioni sulla questione del quotidiano leghista. "La nostra scuola non ha esposto un marchio" precisa uno dei docenti del coordinamento. "La nostra non è una Repubblica, almeno non lo è nel senso comune del termine, quello che identifica Repubblica con Stato. Repubblica Salentina è una res publica (cosa di tutti - per gli antichi, non era altro che l'interesse per il bene della collettività), non ha presidenti o ministri, non ha sottosegretari o portaborse, non è un organo politico nè un partito, non ha interessi di colore, ma esclusivamente interessi di sviluppo territoriale, e non ha leggi, se non quelle naturali dell“umanità basate sul rispetto reciproco, sulla libertà di espressione, sulla tolleranza e sulla solidarietà". Anche il marchio, così come il nome, è provocatorio: nessuna scissione dunque, nessuna secessione. Anzi, "un elevarsi precisano ancora dalla scuola leccese. Come se geograficamente la penisola salentina costituita dalle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto si sollevasse, permettendo agli altri di notarla più facilmente e ai salentini di vedere meglio e più lontano. In questo modo il territorio avrà la possibilità di essere più visibile, più riconoscibile. Al tempo stesso, questo simbolico tirar su la testa migliorerà la nostra capacità di vedere, di osservare, di apprendere e di integrarci con le diverse culture del Mediterraneo e del mondo. Non è una chiusura, la strada della crescita e dello sviluppo deve passare necessariamente dalla conoscenza e dall“integrazione culturale e artistica con ogni popolo".


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