Se hai la sindome di down non ti puoi divertire!
Data:
08/09/2010Categoria: Altre News
La triste esperienza di un ragazzo down di Andria a cui è stato impedito l'ingresso nel parco di divertimenti di Miragica a Molfetta. Il commento di Maria Teresa Calignano dell'Aipd di Lecce
» una storia che ha dell'incredibile e che si snoda a metà strada tra l'ignoranza, il pregiudizio e lo stigma. Ne è stato vittima un ragazzo di quattordici anni di Andria, città del nord pugliese, a qualche chilometro da Molfetta dove ha sede il più grande parco divertimenti della Puglia. "Tu non puoi entrare!" si è sentito urlare, senza troppe incertezze, il ragazzo alla porta di ingresso del parco divertimenti, la scorsa domenica. E il ragazzo, che era in compagnia di un gruppo di amici che nel frattempo erano stati accolti senza alcuna intransigenza, ha fatto dietrofront e ha raggiunto in lacrime i suoi genitori e un legale, accompagnato dagli amici che hanno rifiutato l'ingresso al parco.
"Ho visto mio figlio arrivare piangendo - spiega la madre - per quanto accaduto, per il modo brusco in cui è stato fermato". I genitori hanno chiesto di parlare con il direttore per avere spiegazioni visto che nel luglio scorso erano stati nello stesso parco e il ragazzo aveva avuto libero accesso all'area delle attrazioni."Il direttore - prosegue la donna - ha negato che questo possa essere accaduto e ha sciorinato statistiche secondo le quali il 35% delle persone Down sono cardiopatiche o minorate psichiche e a quelle attrazioni costoro non possono accedere". "Inutile - sottolinea la donna - è stato, tentare di spiegare a quell'uomo, che nostro figlio non è cardiopatico o altro, nè che mio marito, avvocato, proponesse a quell'uomo di firmare una liberatoria per esimerlo da qualsivoglia eventuale responsabilità, siamo stati cacciati". A quel punto non rimaneva che denunciare l'accaduto e perseguire legalmente il parco.
"Lo abbiamo deciso - conclude la madre - perchè si è trattato di una discriminazione avvenuta sulla base di un pregiudizio, perchè, se è vero che i Down hanno gli occhi a mandorla, non lo è la circostanza per cui tutti siano o debbano essere cardiopatici o avere problemi di apprendimento e cognitivi".
Della stessa posizione Maria Teresa Calignano coordinatrice tecnica della sezione di Lecce dell'Aipd a cui abbiamo chiesto di commentare il grave accaduto.
"» un problema che stiamo dibattendo a livello nazionale, è proprio una crudeltà - commenta secca Maria Teresa Calignano. "» accaduto anche a noi quando andammo a Curtipitrizzilandia a Cellino san Marco- racconta - dove avrebbero impedito ai ragazzi di utilizzare lo scivolo grande, se non avessi preso posizione io, assumendomi tutte le responsabilità e garantendo per loro.
Non ci sono altri termini per definirla: "è una discriminazione molto forte continua la Calignano. Il coordinamento nazionale Coordown si sta già occupando di queste discriminazioni. Non c'è un protocollo unico che regolamenti in Italia l'accesso alle strutture, alcune sono più permissive, altre, come Gardaland più restrittive. Non viene richiesto un certificato medico. » chiaramente un non voler assumersi alcun tipo di impegno, di responsabilità da parte della struttura, quindi si pecca di eccesso e quello che è molto grave, basandosi sul solo aspetto fisico, sugli occhi a mandorla e il collo un po' taurino".
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