Violenza in famiglia, un fenomeno trasversale
Data:
27/08/2010Categoria: Altre News
Che tocca ogni fascia sociale. Nei ceti più abbienti denunciano solo 7 donne su 100
Lo ha tristemente dimostrato anche la vicenda che ha coinvolto il noto campione di pallanuoto Francesco Porzio: purtroppo la violenza in famiglia tocca, in maniera trasversale, ogni fascia sociale, indifferentemente se più o meno agiata. Anzi, il fenomeno che si riscontra nelle fasce più alte è una ritrosia a denunciare i fatti di violenza intrafamiliare: solo 7 donne su 100 lo fanno.
In media ogni anno, in Italia, il 30% delle circa 20 mila separazioni giudiziali è conseguenza di fatti di rilevanza penale (percosse, lesioni, maltrattamenti, abusi eccÖ). Dato dimostrato dall“elevato numero di referti medici e denunce depositati in tribunale insieme con il ricorso per la separazione. Si calcola che ogni anno vengono iscritti nel registro degli indagati circa 9 mila mariti e 600 mogli per violenze fisiche in famiglia in danno del coniuge e/o dei figli (dati centro studi Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani). Il presidente nazionale AMI, avv. Gian Ettore Gassani dice: "Si tratta di fatti che, come è tristemente noto, possono sfociare nella commissione dei reati molto più gravi: dallo sfregio permanente fino all“omicidio. Sbaglia quindi chi pensa che la violenza intrafamiliare sia quel fenomeno degenerante presente soltanto nei quartieri emarginati o proprio delle fasce sociali culturalmente meno evolute. Tale tipo di violenza invece si annida in maniera massiccia negli ambienti bene, anche nel mondo della cultura e dello spettacolo, laddove soltanto il 7% degli abusi subiti tra le mura domestiche viene denunciato, laddove le donne sono le vittime principali della violenza fisica ed a sfondo sessuale".
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