Un' “altra città” per l'inclusione sociale dei giovani a rischio
Data:
28/07/2010Categoria: Altre News
In tre città italiane la sperimentazione del progetto promosso dalla Federazione Salesiani per il sociale. Verranno realizzate politiche per i giovani coinvolgendo le comunità in cui vivono
Il progetto
"L“altra città", promosso dalla Federazione SCS - Salesiani per il sociale, finanziato con i fondi della legge 383/00, fondi nazionali per le associazioni di promozione sociale, verrà realizzato nelle città di Palermo, Cuneo e L'Aquila con l'intento di creare interventi di inclusione sociale dei giovani a rischio utilizzando pratiche di sviluppo di comunità.
Verranno realizzate politiche per i giovani cercando di coinvolgere e interessare le comunità stesse in cui essi vivono, in modo che i risultati e i processi positivi attivati riguardino tutti e ne beneficino anche le comunità locali. Il progetto nasce infatti dalla consapevolezza che le città siano oggi attraversate da fattori e dinamiche che influiscono in modo forte sulle giovani generazioni. Le politiche pubbliche che si pongono l“obiettivo di agire sulla coesione sociale delle comunità locali per intervenire anche sui giovani non sono sufficienti nè efficaci se si presentano sottoforma di mera erogazione di prestazioni. C“è bisogno di conoscere e potenziare le realtà intermedie presenti nelle comunità locali, quindi le associazioni, i gruppi di volontariato, i comitati, che si occupano di interventi verso i minori, coinvolgendo attivamente però in questa azione di conoscenza, promozione e sviluppo, anche i cittadini.
L“intervento, avviato proprio nel mese di luglio, ha una durata di un anno, ed è a carattere nazionale perchè sono state scelte tre città - una del nord, una del centro, una del sud - molto diverse tra loro ma con problematiche di disagio giovanile trasversali. In tutti e tre i territori è stato rilevato il bisogno di sostenere un aumento delle opportunità aggregative, culturali, sociali, ricreative, lavorative per i giovani che vivono in situazioni di disagio, di contrastare fenomeni di sfiducia e rassegnazione, rinforzare il tessuto associativo, attivare nuove forme di cittadinanza attiva dei giovani residenti, valorizzare le competenze creative dei ragazzi lontani da esperienze d“impegno.
Le attività verranno realizzate con la collaborazione dell“Associazione Santa Chiara di Palermo,
della Cooperativa sociale Momo di Cuneo, dell“Opera Salesiana San Giovanni Bosco a L“Aquila,
tutte associate alla Federazione SCS.
In particolare il capoluogo abruzzese è stato scelto per registrare in maniera dettagliata l“effetto del terremoto sul tessuto relazionale locale e attivare forme di confronto e coordinamento con le reti formali e informali legate al disagio giovanile, al fine di contrastare i processi di disgregazione e disimpegno ricorrenti nei contesti comunitari che hanno subìto disastri naturali. Per dar vita alla tanto auspicata "altra città" verranno realizzati laboratori per adulti e per ragazzi. Per i giovani in particolare sono previste attività di animazione attraverso l“arte, il teatro, la musica e gli audiovisivi. Verranno inoltre mappate le risorse e le opportunità di aggregazione, educazione e cultura rivolte ai giovani, già presenti, attivabili o migliorabili, e si cercherà di favorire il consolidamento di forme di associazionismo giovanile. I risultati del progetto verranno resi noti attraverso l“organizzazione di seminari sui territori di intervento e tramite la realizzazione di una pubblicazione finale. A testimonianza dell“importanza del lavoro di rete e di interventi congiunti tra le associazioni, sul territorio dell“Aquila, verranno realizzati incontri di discussione e dibattito sui risultati ottenuti
anche in collaborazione con il Cnca (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza).
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