Manovra, niente soglia all'85%. La soddisfazione di Fish e Fand
Data:
08/07/2010Categoria: Altre News
Le due federazioni che raccolgono le principali associazioni di persone disabili commentano un risultato di portata storica. Resta la preoccupazione per i tagli alle regioni
Alla fine hanno vinto Fish e Fand. Le due federazioni che raccolgono le principali associazioni di persone disabili e loro familiari hanno espresso tutta la loro
soddisfazione di fronte all'annuncio delle ultime modifiche apportate al testo della manovra del governo in tema di invalidità. È stato così
abolito per tutti l“aumento all“85% della soglia per avere la pensione di invalidità civile e si è rinunciato a qualsiasi intervento restrittivo sulle indennità di accompagnamento.
» un risultato è il primo commento delle due associazioni - che premia l“azione di queste settimane: interlocuzioni, contatti politici, documenti tecnici e di proposta, comunicazione, sensibilizzazione e mobilitazione di una base estremamente diffusa e motivata: le due Federazioni hanno messo in campo tutte le proprie risorse per contrastare le disposizioni negative contenute nella manovra". "Un risultato di portata storica commenta Giovanni Pagano, presidente della Fand anche considerato il clima politico, le premesse, la campagna mediatica scatenata nei confronti delle persone con disabilità". "Una vittoria precisa Pietro Barbieri, presidente della Fish - che è costata molto in termini di impegno, di risorse e di energie che avremmo preferito dedicare ad azioni propositive anzichè di difesa. Rimane una fortissima preoccupazione per i tagli alle politiche sociali delle regioni".
"Ottimo il risultato dicono Fish e Fand ma ora inizia l“impegno per domani". E proprio sul versante del contributo degli enti locali alla manovra, le due federazioni ricordano che la "virtuosità" presa a punto di riferimento per le riduzioni dei trasferimenti agli enti locali "si basa solo su elementi di bilancio e non di qualità dei servizi ai cittadini, aspetto di cui nessuno sembra preoccuparsi". "Il rischio più immediato precisano - è che nelle regioni più inefficienti i cittadini finiscano per pagare due volte: prima per l“inefficienza delle risposte, poi per le "sanzioni" dello Stato".
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