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Andata e ritorno. Storie di ordinaria emigrazione dal Capo di Leuca

Data: 08/06/2010
Categoria: Altre News
Ancora oggi l'emigrazione è un fenomeno di massa che svuota i paesi di quasi metà forza lavoro. Un omaggio ai tanti lavoratori salentini emigrati all'estero
Sabato 12 giugno, presso il Castello Risolo nel Comune di Specchia (LE), sarà presentato il libro "Andata e ritorno. Storie di ordinaria emigrazione dal Capo di Leuca". La pubblicazione è stata realizzata da Giancarlo Colella per conto del Centro Regionale Servizi Educativi Culturali (CRSEC) di Tricase e dell“Associazione "Italiani nel mondo" di Specchia. Due le finalità del progetto: storicizzare una fase storica importante dell“estremo lembo di terra, dove l“emigrazione ancora oggi costituisce un fenomeno di massa che svuota i paesi di quasi la metà della loro forza lavoro, e rendere omaggio ai tanti lavoratori salentini emigrati all“estero che con il loro lavoro ed il loro sacrificio hanno consentito a questo territorio di crescere e svilupparsi. Il libro comprende infatti una prima parte in cui, da un“analisi del fenomeno migratorio nel tempo, risulta come negli ultimi venti anni nel Capo di Leuca questo fenomeno sia andato crescendo sempre di più, fino a toccare in alcuni comuni percentuali da esodo nel rapporto tra i cittadini residenti all“estero e quelli residenti in patria. Il caso più eclatante è quello del Comune di Salve, dove i cittadini residenti all“estero rappresentano il 42,38 % di quelli residenti in patria. "Un dato commenta Giancarlo Colella autore del libro - che dovrebbe far scattare l“interesse di politici, studiosi dei fenomeni di massa, economisti, ma che invece, ad esclusione dell“istituzione comunale, registra l“indifferenza generale. L“aspetto più paradossale della questione sta nel fatto che mentre le istituzioni a tutti i livelli sono giustamente impegnate a garantire i diritti agli immigrati che approdano nel nostro paese, nessuno si preoccupa di conoscere o di rimuovere i seri motivi di disagio dei cittadini che decidono di fare ritorno in patria dopo venti, trenta, quaranta anni di residenza all“estero". La seconda parte del libro contiene le storie toccanti di cinquantuno ex-emigrati, in gran parte della prima generazione, di quelli cioè che hanno conosciuto la durezza del lavoro in miniera o in galleria e che magari come prima sistemazione nei paesi che li hanno ospitati hanno trovato le baracche dei campi di concentramento nazisti. In questa parte si scoprono i drammi umani vissuti da queste persone dal momento della partenza fino alla fine dei loro giorni. "Chi ha scelto di partire all“estero negli anni cinquanta lo ha fatto principalmente per il futuro dei figli spiega Giancarlo Colella. Oggi le stesse persone, arrivate all“età della pensione, sono rientrate nei paesi d“origine, ma si ritrovano a vivere separate dai loro figli, o perchè essendo cresciuti all“estero hanno deciso di restare nei paesi dove sono cresciuti, o perchè, pur essendo rimasti in Italia, dopo aver conseguito anche un titolo di studio, diploma o laurea, si sono visti costretti ad emigrare in cerca di lavoro, così come era successo ai loro padri". Giancarlo Colella, autore del lavoro, ci ha tenuto a sottolineare che "il libro non ha la presunzione di essere esaustivo nell“affrontare queste tematiche, ma si prefigge semplicemente l“obiettivo di rendere omaggio a tutti i salentini che con il loro lavoro ed il loro sacrificio hanno costruito il benessere in cui viviamo, storicizzando la loro esperienza umana in modo da farla conoscere alle giovani generazioni, per far capire loro come ogni conquista è frutto di fatica e di rinunce". Alla cerimonia di presentazione parteciperanno: Liliana Cazzato , responsabile CRSEC di Tricase, Fernando Villani, presidente Associazione "Italiani nel mondo" di Specchia, Giancarlo Colella, giornalista autore del libro, Ugo Patroni Griffi, console onorario svizzero in Italia, Domenico Rodolfo , vice-presidente Consiglio Generale Pugliesi nel Mondo, Elena Gentile, assessore regionale al Welfare.


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