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Servizio civile: la proposta della Conferenza nazionale per la riforma

Data: 07/06/2010
Categoria: Altre News
L'obiettivo è puntare maggiormente sulla formazione garantendo l'accesso almeno al 10% della popolazione giovanile, circa 40mila ragazzi
I giovani siano al centro di un Servizio civile nazionale di qualità puntando maggiormente sulla loro formazione e garantendo l“accesso almeno al 10% della popolazione giovanile di riferimento (circa 40 mila giovani). Sono queste alcune delle proposte presentate dalla Conferenza nazionale enti per il Servizio civile (Cnesc) per una riforma della legislazione sul servizio civile nazionale. Il testo verrà presentato ai gruppi parlamentari e ai componenti delle Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Tra le proposte anche la programmazione partecipata delle linee guida sul ruolo delle regioni e dell“Ufficio nazionale, delle organizzazioni accreditate, del rapporto col tema della disabilità e un ultimo punto sui finanziamenti. "Se al centro non ci sono i giovani c“è un grande rischio ha affermato Primo Di Blasio, presidente del Cnesc -. Non sono i giovani al servizio degli enti, ma sono gli enti che si devono mettere al servizio dei giovani. Altrimenti c“è il rischio che diventi una forma di lavoro sottopagato e qualcosa a cui attingere nel momento del bisogno, non qualcosa su cui investire. Per questo occorre che il servizio civile sia un“opportunità per molti e non per pochi. Oggi nella migliore delle ipotesi saranno messi al bando 18 mila posti. Ci piacerebbe che nella riforma ci sia la possibilità di intercettare il 10% della popolazione di riferimento. Altrimenti diventa una esperienza di nicchia per pochi giovani eletti". Per puntare su un servizio civile di "qualità", ha spiegato Di Blasio, nei progetti occorre valutare la formazione dei giovani. "Bisogna inserire nella valutazione progetti anche l“investimento educativo nei confronti del giovani. Non solo per l“azione che si va a realizzare. Quindi aumentare il numero di ore destinate alla formazione, portandole a 100, per dare una maggiore continuità all“azione di educazione alla cittadinanza attiva, ai valori della Costituzione e alla pace, pensando anche alla possibilità di diluire la formazione nel tempo". Nella proposta prevista anche una maggiore flessibilità oraria. "Su questo abbiamo messo dei paletti ha spiegato -. Abbiamo pensato che un servizio civile può essere sviluppato dai 9 ai 12 mesi, mentre per l“estero anche per 18 mesi, poichè comporta fase di adattamento più lunga e significativa". Per quanto riguarda le ore settimanali, il Cnesc propone tra le 25 e le 36 ore senza però correlare il numero di ore al rimborso spese previsto. Per il Cnesc sono tre i fattori che oggi richiedono l“esigenza di una proposta che punti sulla qualità. Al primo posto quello che Di Blasio definisce il "taglio drammatico" delle risorse finanziarie statali. Per il 2011 infatti verranno stanziati 125 milioni di euro a fronte di un investimento del 2007 di quasi 300 milioni. Altra questione il mancato consenso nella maggioranza al testo del governo. "Rispetto alla proposta di riforma di Giovanardi ha affermato Di Blasio - non c“è uno schieramento compatto della maggioranza" e inoltre il rischio che Regioni e Comuni si "impossessino" del Servizio civile "a scapito del privato sociale". "Qualcuno ha affermato - dice che il servizio civile deve essere speso per i bisogni di welfare dei nostri territori, ma questo tipo di interpretazione non è conciliabile con la nostra idea di servizio civile".


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