Sudafrica in bianco e nero
Data:
03/05/2010Categoria: Un libro a settimana
Un ritratto unico del paese africano in attesa dei Mondiali di calcio. Stralci di vita quotidiana, volti, scenari inediti, speranze ancora da realizzare
Cos'è diventato il Sudafrica, due decenni dopo la fine dell“apartheid? Alla vigilia dei Mondiali di calcio, al via il prossimo 11 giugno, lo racconta il 38enne veronese Marco Buemi negli scatti contenuti in
"Sudafrica in bianco e nero" dipingendo un ritratto unico del Paese africano, primo nella storia del continente a organizzare un campionato del mondo di football. L'obiettivo di Buemi, che ha lavorato e viaggiato in Africa e Asia scrivendo articoli e fotografando, affronta temi delicati come la società, la sicurezza, la coesistenza etnica, il cinema, la musica, i ghetti, lo sport. Restituendo allo spettatore stralci di vita quotidiana, volti, scenari inediti e tutti da approfondire, frutto di oltre 6 mila chilometri percorsi attraverso il paese. "Il Sudafrica racchiuso nelle pagine di questo libro è visto attraverso gli occhi e l“animo di un fotoreporter che ha saputo cogliere nei volti le parole non dette, le lotte da portare avanti, le speranze ancora da realizzare", scrive nella prefazione Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma.
Oggi il Sudafrica si trova a dover affrontare un "alto tasso di criminalità: rapine, stupri, omicidi... E se si pensa che fino a 16 anni c'era ancora l'apartheid, si intuisce che il Paese sta attraversando ancora una fase di transizione, perchè ci vorrà tempo per cambiare una mentalità radicata", spiega Marco Buemi, evidenziando come l'attesa dei Mondiali di calcio sta portando dei miglioramenti oggettivi, soprattutto nei "sistemi di trasporto come metropolitane e tram che ora collegano quartieri-ghetto", quasi inesistenti prima dei finanziamenti a pioggia arrivati per la competizione di football, per la prima volta disputata in un Paese africano. E l'evento è visto
"come la nuova sfida economica e sociale che può portare al superamento sia del gap infrastrutturale sia di quello sociale, ancor più vasto e drammatico". I sudafricani, secondo alcune previsioni, attendono "mezzo milione di turisti, un terzo dei quali provenienti da altri Paesi africani", che spenderanno oltre 2 miliardi di dollari: si stima una crescita del 10% del Pil nazionale, senza considerare la creazione di oltre 400 mila nuovi posti di lavoro. Si attendono 18 mila diversi media fra stampa, radio e tv. Anche se governo e Chiesa hanno espresso pure "qualche preoccupazione" riguardo al "prevedibile incremento del fenomeno della prostituzione e di quello della tratta degli essere umani".