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La seconda nascita. Fenomenologia dell“adolescenza

Data: 19/04/2010
Categoria: Un libro a settimana
Studiare l'età di mezzo significa cercare l'origine degli smarrimenti che per abitudine e pigrizia mentale ciascuno rifiuta di riconoscere nella vita quotidiana
L“adolescenza non è solo un“età difficile e problematica, può essere considerata appieno come paradigma della nascita dell“uomo come essere pensante. Questo volume, a cura di Giuseppe Pellizzari, intende perciò liberarla di tutti quegli psicologismi e sociologismi che tendono ad annullarne la carica dirompente e scomoda per restituirla alla sua più giusta e veritiera realtà. Ed è proprio nell“adolescenza che la psicologia può ritrovare i suoi miti fondativi. Oggi l“adolescenza è un argomento di moda, ne parlano giornalisti, sociologi, psicologi psicoanalisti, perchè sta li a ricordaci l“imbarazzo del nostro mondo di fronte ai cambiamenti epocali che lo investono. » sicuramente vero che l“adolescenza non è solo età della gioventù con la sue problematiche, essa può superare di molto i propri confini così come l“identità non ha mai confini e forma definita e si frappone tra l“infanzia e l“età adulta come età di frattura e di mezzo, età del distacco, non è infatti solo un periodo di profondi cambiamenti, i quali rimarranno come strutture portanti nell“età adulta, ma è anche il cuore pulsante della vita stessa. La psicoanalisi ha spesso sottolineato come l“adolescenza sia luogo privilegiato del malessere psichico e come possa essere in seguito causa delle nevrosi dell“adulto. La storia dell“uomo e del singolo ha origine con il distacco e l“infanzia è da quel momento memoria da decifrare reinterpretare. Come ogni fonte di rilevazione l“adolescenza è causa prima di dolore, il mondo dell“infanzia irreparabilmente va in frantumi e l“esistenza assume necessariamente la dimensione di un naufragio in un mare sconosciuto ed è per questo stupore, per questa meraviglia che è anche terrore che essa è età filosofica per antonomasia. Quello che più preme all“autore far notare e porre in rilievo è che l“adolescente non sa chi è ma il modo con cui lui vive questa condizione ha il carattere dell“assolutezza e paradigmaticità che la sua età comporta, nessuno sa veramente e compiutamente infatti quale sia la sua identità e la curiosità e il desiderio di conoscenza che continuamente si rinnova è esperienza comune a tutte le età. Oltre queste considerazioni l“autore sottolinea come la psicoanalisi degli adolescenti è la psicoanalisi stessa allo stato nascente, nel momento dell“invenzione quando nulla può essere dato per scontato. Studiare l“adolescenza significa anche mettersi in discussione cercare l“origine dei nostri smarrimenti che per abitudine e pigrizia mentale rifiutiamo di riconoscere nella nostra vita quotidiana. Apprendere dall“esperienza vuol dire lasciarsi trasformare da ciò che si viene conoscendo. Lo sviluppo del pensiero, la percezione del tempo, la genesi dell“identità e dell“etica umana, tutto questo è l“adolescenza e l“autore non manca di testimoniarlo con attenta accuratezza.


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