Impianti di energia rinnovabile illegittimi: sia applicata la sentenza della Corte
Data:
07/04/2010Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
È la richiesta di Italia Nostra Sud Salento onlus dopo la pronuncia della Corte Costituzionale. Tra gli impianti anche un incenerito a Calimera
La Regione Puglia, in ottemperanza a quanto stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale n.119 del 26 marzo 2010 sull'
incostituzionalità della Legge Regionale 31/2008 in materia di energie rinnovabili, mette in mora in tutta la regione gli impianti fotovoltaici, eolici e da biomasse attualmente in costruzione o ancora in iter autorizzativo di potenze inferiori ad 1 MegaWatt e maggiori alle soglie di potenza fissate dal Decreto Legge n. 287 del 2003. Data l'urgenza e la necessità dell'applicazione della sentenza della Suprema Corte "ad horas", valida ex nunc, da subito, e con effetti ex tunc (retroattivi), la Regione Puglia ha comunicato l'ordinanza agli enti preposti, attraverso l'utilizzo della posta elettronica certificata. Dei 375 enti individuati e raggiunti dalla richiesta, tra cui i comuni pugliesi, in data 29 marzo, avevano già dato risposta ben 122. A Calimera, inoltre, un inceneritore di biomasse è in costruzione grazie ad un dispositivo regionale la legge 31 - che viola dunque la Costituzione Italiana. Italia Nostra Sud Salento onlus si appella quindi alle forze dell'ordine (Carabinieri, NOE Nucleo Operativo Ecologico, Corpo Forestale dello Stato, Finanza, Polizia Provinciale, Vigili Urbani, ecc.) per l'attuazione della sentenza della Corte Costituzionale del 26 marzo, affinchè vengano bloccati gli impianti industriali incostituzionali di energie rinnovabili (biomasse, eolico e fotovoltaico) nelle nostre campagne. E chiede al Sindaco di Calimera che emetta un'urgente ordinanza di blocco dei lavori per la difesa della salute dei cittadini ed il rispetto della legge.
Parallelamente numerose associazioni e cittadini si stanno mobilitando con iniziative di diffida ed esposti presso gli Enti preposti perchè sia rispettata con urgenza l'applicazione della Sentenza della Corte che rigarantisce, finalmente, il tanto agognato rispetto della Costituzione Italiana, violata gravemente nelle nostre campagne da impianti realizzati, e che si stavano realizzando, senza alcuna valutazione dell'impatto ambientale, con grave introduzione di rischi per l'ambiente e la salute delle persone, nonchè per il paesaggio e le testimonianze culturali; si consideri, ad esempio, il caso dei muretti a secco debellati a chilometri e ridotti in breccia per il fondo dei campi di deserti di pannelli fotovoltaici! Italia Nostra denuncia che in queste ore nelle nostre campagne in molti impianti, i cui cantieri sono stati aperti nelle ultime settimane, o in fretta e furia in questi giorni, si sta procedendo 24 su 24 al prosieguo dei lavori, in alcuni casi lavorando persino nelle ore notturne, con l'uso di illuminazione artificiale, tutto questo al fine di poter dare il senso del massimo completamento delle opere, soprattutto nel caso degli impianti fotovoltaici a terra, apportando danni massimi ai siti, e sperando di non incorrere nelle necessarie e doverose ordinanze di smantellamento di quanto già apposto al suolo (nel caso del fotovoltaico a terra) e di ripristino dello stato dei luoghi devastati.
Tale attività frenetica, che non garantisce alcuna garanzia per la sicurezza dei lavoratori, costretti a ritmi snervanti, rappresenta una attività illegale anche alla luce delle dichiarazioni dell'Avvocato di Italia Nostra Donato Saracino che afferma che "la Sentenza della Corte blocca anche tutti quegli impianti per i quali pure essendo iniziati i lavori in cantiere non sono stati ancora completati, il tutto anche indipendentemente dalla perfezione degli iter burocratici autorizzativi". Italia Nostra sollecita tutti gli enti comunali i dirigenti e gli uffici tecnici e gli organi di polizia e controllo perchè sia fatta rispettare la sentenza per il bene del territorio, dei cittadini e della legalità. Non emettere ordinanze urgenti di sospensione dei lavori, da parte delle autorità locali preposte, soprattutto i sindaci, massime autorità sanitarie cittadine, e i dirigenti degli uffici tecnici, vuol dire divenire complici del gravissimo fenomeno in corso! Con l'augurio che, da questa importante sentenza della Corte, possa finalmente rinascere un rapporto con il territorio rispettoso dell'ambiente e della filosofia delle "vere" energie rinnovabili, secondo il modello della microgenerazione diffusa con piccoli impianti domestici con pannelli ubicati sui tetti, ponendo fine alla logica speculativa, industriale e "colonizzante" ad alto impatto ambientale, che abbiamo patito nel Salento, offeso e vilipeso in questi ultimi barbari mesi!