Il tempo prigioniero
Data:
22/03/2010Categoria: Un libro a settimana
L'esperienza di un laboratorio di mediazione dei conflitti svolto dall'autrice con detenute di un carcere femminile. Per dare voce all'invisibile
"Io non ho emozioni, le ho deposte all“ingresso, insieme ai miei oggetti personaliÖle riprenderò poiÖquando uscirò. Io qui devo sopravvivere e non vivereÖ". Stare dentro fa smarrire la memoria del quotidiano. Chi è fuori non sa e non immagina cosa si muove nell“intimo di una donna detenuta.
Il libro, a cura di Sofia Flauto, racconta
l“esperienza di un laboratorio di mediazione dei conflitti che l'autrice ha svolto con detenute del carcere femminile di Pozzuoli, una ricchezza di partecipazione e di condivisione. Al monologo interiore dell“autrice, si intrecciano le voci poetiche delle "donne prigioniere che instancabilmente difendono la loro libertà interiore" e che nonostante la condizione continuano a sognare un futuro, a progettarlo, a sperare un nuovo incontro nella società. Ai sentimenti di chi è costretto a vivere dentro, si mescolano i racconti di chi ha portato nel carcere il vissuto di fuori. Un laboratorio basato sul riconoscimento e l“accettazione di sè, sul proprio vissuto e sulla elaborazione dell“evento reo nella prospettiva futura. I temi affrontati (affettività, famiglia, amicizia, legalità Ö) sono stati strutturati mediante esercizi mirati e semplici.
Nel carcere troppo spesso mancano le condizioni perchè possa realizzarsi quel "rispetto di sè che è indispensabile per proiettarsi nel futuro" ed è in questo contesto che nasce il laboratorio, che ha avuto come ambizione maggiore quello di dar giorno per giorno, voce all“invisibile. Il ricavato delle vendite sarà destinato all“acquisto di attrezzature per l“allestimento dello spazio verde del carcere Circondariale di Pozzuoli.
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