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Facebook come

Data: 02/03/2010
Categoria: Un libro a settimana
Tre saggi che indagano le nuove relazioni virtuali e il modo in cui producono effetti sociali, politici, pubblici e privati
Come mai abbiamo bisogno di Facebook? Quali conseguenze sociali comporta? E“ a queste domande che il libro - a cura di Renata Borgato, Ferruccio Capelli, Mauro Ferraresi - vuole rispondere considerando che ci sono varie aree entro cui Facebook si muove producendo i propri effetti sociali, politici, pubblici e privati. I saggi contenuti indagano proprio in tali aree anche se sono scritti in modi diversi sia per il taglio proposto, sia per l“approfondimento verso gli argomenti trattati. L“obiettivo degli autori sembra essere stato quello di affrontare in modo articolato un fenomeno complesso. Tre saggi, in particolare, descrivono il fenomeno Facebook mettendone in evidenza le ripercussioni nell“ambito della sfera delle relazioni interpersonali così come nei mutamenti rilevati nella sfera pubblica. Paolo Vergnani, descrive Facebook come un laboratorio di relazioni più sofisticato di un reality, con un valore aggiunto: è vero. Sembra che con Facebook venga soddisfatta la nostra componente guardona su persone che conosciamo, attraverso l“utilizzo di un mezzo in cui trova spazio la nostra componente esibizionista. A giudizio dell“autore, è un incontro perfetto tra le diverse aberrazioni compresenti in ognuno di noi che prende corpo nello scambio relazionale. Facebook permette di ricreare virtualmente le atmosfere tipiche degli oratori o dei bar. Per Vergnani è un nonluogo dove è possibile incontrare persone diverse con la comodità di non dover uscire di casa. Una comodità che può diventare pigrizia e questo può portare a frequentare meno le persone reali accontentandosi di surrogati delle relazioni. In questo senso Facebook può diventare un amplificatore di un fenomeno sgradevole della vita relazionale: sentirsi soli in mezzo agli altri. Mauro Ferraresi, rappresenta i fruitori di Facebook come una moltitudine solitaria (sociologi?camente parlando) in cui vi si riconosce la grande massa globalizzata, il suo senso di irrequietezza e di incertezza che producono comportamenti non lineari e imprevedibili. Facebook altera la nostra percezione del tempo, mostra il mutamento che ha portato a una nuova tipologia di amicizia e, infine, attenuando l“impaccio corporeo nella relazione, semplificandola e virtualizzandola, mostra il mutamento relazionale e affettivo in corso. Il saggio di Ferruccio Capelli si occupa di come Facebook coinvolga anche la sfera pubblica diventando uno strumento utile per i politici. La quantità di informazioni a disposizione dei cittadini è cresciuta a dismisura e così pure la velocità della loro trasmissione. Le campagne elettorali, per esempio, non si giocano più solo nel concerto delle voci ufficiali: accanto ai partiti e ai candidati entrano in campo e circolano i commenti di tanti outsider e di migliaia di cittadini. Accade inoltre che proprio l“overdose di informazione, la sovraesposizione mediatica di ogni evento, invece di facilitare il dibattito pubblico tenda ad impoverirlo. E“ sparito il selezionatore: la scena è occupata da una quantità infinita di eventi, ma mancano gli strumenti per interpretarli.


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