Servizio civile, il governo chiede una delega per la riforma
Data:
19/02/2010Categoria: Altre News
Un testo unico attraverso uno o più decreti legislativi per valorizzare il servizio come forma di difesa della Patria distinguendo dal volontariato tout court
Una proposta normativa volta a conferire la delega al governo per emanare uno o più
decreti legislativi per il riassetto normativo della disciplina sul servizio civile nazionale. E“ stata presentata dal governo sotto forma di disegno di legge, il cui testo è stato assegnato il 17 febbraio all“esame della commissione Affari costituzionali del Senato. Secondo l“esecutivo la presentazione del provvedimento si rende necessaria, "in quanto il servizio civile nazionale in questi suoi primi otto anni di vita ha assunto una fisionomia precisa, che richiede però una ponderata valutazione dei risultati raggiunti e delle criticità emerse". L“obiettivo si legge nella relazione all“atto "è quello di
creare un sistema che garantisca in modo sempre più efficiente il buon funzionamento e l“organizzazione del servizio civile, individuando strumenti idonei a favorirne la crescita e lo sviluppo". Il governo in particolare intende
ribadire il concetto di servizio civile come forma di "difesa della Patria" e definire meglio lo status del giovane in servizio civile, distinguendolo nettamente da quello del volontario tout court, evitando nel contempo di ricondurlo a condizioni di lavoro o prelavoro.
Il disegno di legge contiene la delega al governo per l“adozione, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di uno o più decreti legislativi aventi ad oggetto la redazione di un testo unico in materia di servizio civile nazionale. I principi e criteri direttivi entro i quali esercitare la delega riguardano la valorizzazione del servizio civile "quale strumento di difesa della patria" e la ridefinizione del riparto di funzioni tra istituzioni statali e regionali, mediante un rafforzamento della posizione degli organi centrali con riguardo ai profili organizzativi, pur assicurando alle regioni e alle province autonome un ruolo nel sistema del servizio civile nazionale a fronte di una contribuzione finanziaria vincolata allo sviluppo di progetti in specifiche aree territoriali. Altri principi e criteri direttivi attengono invece al miglioramento del sistema di accreditamento degli enti di servizio civile e della valutazione dei progetti.
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