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Insorge il Salento contro il nucleare

Data: 04/02/2010
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Immediata la reazione del "Forum permanente Salento contro il nucleare" in risposta all'iniziativa del Governo di impugnare le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata
Pubblichiamo di seguito l'integrale comunicato stampa

Le associazioni salentine contro il nucleare: "Siamo pronti alla disobbedienza civile"

Lecce, 4 febbraio. Nella mattinata odierna il Consiglio dei ministri ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata, leggi che impediscono l'installazione di impianti nucleari nei loro territori."Continueremo a dire no al nucleare, la nostra sarà una Regione disobbediente": così ha immediatamente commentato Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia. Un'impugnativa - presa su proposta del ministro Scajola d'intesa con il ministro Fitto - "necessaria per questioni di diritto e di merito", ha sottolineato il Governo, perchè le tre leggi intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato (produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica) e non riconoscono l'esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell'ambiente della sicurezza interna e della concorrenza. In questa ottica dunque non impugnare le tre leggi "avrebbe costituito un precedente pericoloso". Le associazioni ambientaliste salentine, insieme a migliaia di cittadini e amministratori che hanno aderito al cartello "Salento contro il nucleare", nato lo scorso anno allorquando il governo Berlusconi preannunciò la sua intenzione di procedere verso la nuclearizzazione dell“Italia, hanno deciso di fare scattare l“allarme e la mobilitazione generale, perche la posizione del Governo dimostra chiaramente l“intenzione di non voler recedere dalla follia di impiantare le centrali, nonostante che il 62% degli italiani sia contrario al nucleare (sondaggio Eurispes). La Puglia rischia poi di trovarsene quattro in casa, 2 nel Salento tra Nardò e Taranto e due nel centro nord. In realtà, non di una questione di diritto si tratta, come Scajola e Fitto vogliono far credere, ma semplicemente dell“obbligo di dare soddisfazione all'accordo di cooperazione stipulato dal governo italiano con la Francia che prevede nel nostro paese la costruzione di almeno quattro nuove centrali nucleari di terza generazione EPR (European Pressurized Reactor) entro dieci anni, con una spesa stimata di 30 miliardi di euro (58 mila miliardi delle vecchie lire): ecco perchè c“è tanto interesse!!! La Puglia tutta, che in tema di produzione energetica e di problematiche per la salute (centrale di Cerano) ha già dato, punterà i piedi, e se necessario disobbedirà al Governo, anche se saranno attuate azioni coercitive tipo quelle di mandare l“esercito. Si ricorderà che la legge Pugliese che impedisce la costruzione delle centrali nucleari in Puglia fu votata non solo dal centrosinistra, ma anche dal centrodestra. E allora, che i deputati e senatori pugliesi, e tutti i consiglieri regionali, battano un colpoÖ E i ministri meridionali lo ribadiamo ancora una volta imparino almeno a difendere i loro interessi territoriali, come fanno quelli della Lega Nord, altrimenti si dimettano. Info: 3356458557 email: salentocontroilnucleare@yahoo.it Qui sotto il link al sito web del Forum con i materiali della campagna.


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