Terremoto Haiti, le risposte dell'Unicef
Data:
02/02/2010Categoria: Altre News
Finora atterrati sei voli con forniture salva vita, altri in arrivo. A Port au Prince raggiunte regolarmente 235mila persone con acqua potabile e materiali per l'igiene
Secondo il Ministero degli interni haitiano il flusso di sfollati verso le zone rurali rallenta, sono attualmente 236.000, di cui 62.000 nel distretto di Artibonite, la maggior parte sta trovando alloggio presso parenti o conoscenti. Altre 800.000 persone sono invece in tende o rifugi precari nei campi improvvisati nell“area urbana di Port au Prince. Le persone rimaste vittime del terremoto secondo le stime del Governo di Haiti sono 150mila. La situazione delle forniture idriche è in miglioramento ma la distribuzione del cibo è ancora insufficiente e il rischio per i bambini fatti espatriare illegalmente è sempre più evidente. Tutte le scuole sono per ora chiuse, il governo intende far riaprire quelle agibili la prossima settimana. Sono 500mila i bambini in età di scuola elementare. L“appello di prima emergenza delle Nazioni Unite è finanziato per il 48 %.
La risposta dell“UNICEF
6 voli UNICEF con forniture salva vita atterrati sinora, altri in arrivo. Tra i beni trasportati tende, forniture per l“acqua e l“igiene, materiali sanitari e farmaci, alimenti d“emergenza per l“infanzia e integratori alimentari, kit scolastici e per l“assistenza psico-sociale.
L“UNICEF, presente ad Haiti da molti anni, ha attualmente sul campo oltre 65 operatori fra staff nazionale e internazionale, ed è agenzia leader del gruppo di coordinamento per l“acqua e di quello per la nutrizione, e co-leader dei due gruppi di lavoro per la scuola e per la protezione.
Nutrizione
Col flusso di sfollati diventa fondamentale aumentare la distribuzione di acqua e cibo per bambini anche nelle nuove zone di insediamento degli sfollati. A Jacmel, dove i centri di accoglienza per gli sfollati raccolgono oltre 10.000 persone, da venerdì PAM e UNICEF distribuiscono in 11 siti 1.076 razioni alimentari per bambini sotto i 5 anni. Inviato inoltre dall“UNICEF un altro trasporto di vitamina A, zinco, sali reidratanti e plumpynut. L“UNICEF, che coordina il gruppo di lavoro sulla nutrizione, ha avviato la distribuzione di alimenti anche in altri siti, partendo dai bambini sotto i 2 anni in prima battuta, per poi passare a quelli sotto i 5 anni. L“obiettivo è raddoppiare la distribuzione entro i prossimi giorni e arrivare a breve a garantire sostegno nutrizionale a 300.000 bambini sotto i due anni. Si prevede inoltre di dover garantire terapia nutrizionale ad almeno 4.800 bambini in stato di grave malnutrizione acuta, e a 9.600 in stato di malnutrizione acuta.
Distribuzione di cibo agli orfanotrofi coordinata dal Gruppo di lavoro per la protezione.
Avviata collaborazione con Terre des hommes per distribuzione cibo nei campi sfollati.
Acqua e igiene
A Port au Prince l“UNICEF raggiunge ormai regolarmente 235.000 persone con distribuzione di acqua potabile, serbatoi gonfiabili, 115 punti di rifornimento idrico e materiali per l“igiene.
L“obiettivo entro i prossimi giorni è arrivare a coprire il fabbisogno di mezzo milione di persone, e allargare la copertura anche nelle aree di Jacmel e in tutti i siti di sfollati.
Il fattore acqua continua a essere critico per evitare un“ondata di malattie diarroiche e infettive, specie tra i bambini.
Salute
L“UNICEF sta definendo le date per la campagna di vaccinazione anti morbillo e DPT col Ministero sanità con un obiettivo totale di 600.000 bambini.
Ci sono problemi per la catena del freddo dei vaccini, che non è danneggiata ma scarseggia il gas propano, l“UNICEF sta garantendo i rifornimenti.
Scuola
Secondo le prime verifiche condotte da UNICEF con Save the children e il Ministero
haitiano dell“Istruzione il 90% delle scuole di Port au Prince e il 60% di quelle delle regioni sud-occidentali sono distrutte o danneggiate. UNICEF e Save the Children, che guidano il gruppo di lavoro sull“istruzione, stanno lavorando col Ministero e altre agenzie a un piano per spazi scolastici d“emergenza serviranno da 3 a 4.000 aule provvisorie, da allestire con tende, materiali educative, e dotate di acqua potabile e gabinetti, per almeno 300.000 bambini.
Protezione
L“UNICEF precisa i dati sui bambini orfani pre-terremoto:
380.000 orfani ma di un solo genitore; orfani di entrambi i genitori circa 50.000. Censimento in corso: le 20 squadre di operatori locali organizzate e finanziate dall“UNICEF continuano a visitare una media di 4.000 bambini al giorno, con priorità a campi, orfanotrofi, ospedali e altri siti dove sono segnalati alti numeri di bambini presenti. L“obiettivo è individuare e censire i bambini, garantire generi di soccorso entro il giorno successivo, avviare le procedure di ricerca e riunificazione familiare, formare e informare gli operatori sanitari e sociali presenti nei siti perchè controllino le credenziali di chiunque proti via i bambini e segnalino i casi a rischio. In totale l“UNICEF e le agenzie partner stanno raggiungendo 37.000 bambini, con sostegno psico-sociale, aiuti materiali e indirizzandoli quando necessario ai centri specifici che si stanno moltiplicando, per il recupero e l“assistenza. Le attività si svolgono sia nelle aree devastate dal terremoto sia in quelle dove si stanno riversando gli sfollati. L“UNICEF ha allestito 3 centri di accoglienza temporanei per i bambini non accompagnati, ognuno in grado di accogliere 900 bambini offrendo assistenza mnedica, sostegno psico-sociale e cibo. Per 220 bambini sono state già avviate le procedure di riunificazione familiare. Tra le principali agenzie partner nel settore protezione: Save the Children, Solidarite pour les femmes, Aide Medicale International, Viva Rio, e IBERS, il settore del Ministero del Welfare che si occupa di protezione dei minori.In totale, 29 organizzazioni fanno parte del gruppo di lavoro per la protezione dei minori. In risposta al rischio di tratta e adozioni illegali l“UNICEF sostiene anche le Brigate speciali di polizia minorile che effettuano controlli all“aeroporto e lungo il confine con S. Domingo. Tutte le attività si svolgono anche in collaborazione con i peacekeepers ONU.
La priorità immediata, sia per l“UNICEF sia per il Gruppo di lavoro sulla protezione dell“infanzia, è garantire la sopravvivenza e la protezione dei bambini non accompagnati più a rischio, compresi quelli in orfanotrofi o istituti danneggiati dal sisma. L“UNICEF riceve ogni giorno oltre 20 rapporti su situazioni ad altissimo rischio, dai bambini dimessi dagli ospedali senza che alcun parente sia con loro a notizie di trafficanti e organizzazioni che cercano di far uscire bambini da Haiti.
Nei giorni scorsi due storie esemplari sono emerse: a Santo Domingo, nella città di confine di Jimani, le autorità locali hanno fermato e stanno assistendo un gruppo di 8 bambini haitiani soli, che erano stati fatti emigrare illegalmente; a Port au Prince invece un padre che credeva di aver perso tutta la famiglia nel terremoto ha trovato, grazie a un elenco di nomi di bambini identificati, la figlia di 9 anni ricoverata in un ospedale, e poi trasferita in uno dei centri di assistenza per minori.