Fare notizia con il non profit

Data: 09/12/2009
Categoria: Un libro a settimana L“origine sociale della fonte dell“oggetto o del destinatario risulta essere il denominatore comune della comunicazione sociale e va ricercato dietro agli svariati ambiti e situazioni che di volta in volta si possono presentare. Pertanto occorre creare un ponte tra chi opera in ambito sociale, in special modo nelle organizzazioni non profit, e il mondo della stampa. La comunicazione d“altra parte è parte integrante dell“organizzazione non profit, essa è il mezzo attraverso cui l“organizzazione si fa conoscere, si finanzia e consente a volontari ed utenti di costruire la rete di riferimento per la sua vita. Il costo della comunicazione è uno dei grandi temi che investe la ricerca degli strumenti e delle strategie per la comunicazione sociale. Per quanto poi risulta impossibile, per le organizzazioni non profit avere un riscontro concreto e immediato degli effetti positivi dell“investimento. Far conoscere la propria organizzazione e quindi la propria storia, i servizi offerti, i membri più noti è il primo obiettivo della comunicazione. Si può poi parlare e rivolgersi ai potenziali volontari e si può entrare direttamente in contatto con un vasto pubblico così come con un pubblico di specialisti . La comunicazione inoltre è il più valido apporto all“azione di raccolta fondi. L“azione di raccolta fondi e della comunicazione sono due cose distinte anche se strettamente interconnesse. Fare notizia con il non profit è un“opera di ausilio a tutti coloro che operano nel settore della comunicazione non profit, il testo di Antonella Galli e Silvia Nidasio indaga la realtà dell“informazione sociale sfatando alcuni luoghi comuni ed evidenziando i veri obiettivi che questa deve raggiungere. In ultimo le autrici sottolineano il ruolo che il giornalista ha accanto alle onp e ci si domanda allora se esiste il ruolo del giornalista sociale . Per quanto la risposta alla domanda abbia esito negativo si possono descrivere e testimoniare anche storicamente un modo di fare giornalismo sociale utile alle organizzazioni e che ha difficoltà a raggiungere il più vasto pubblico generalista, un giornalismo che ogni volta si deve proporre, fare breccia nelle rigide regole delle grandi aziende editoriali che sottostanno alle leggi del marketing.