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Il volontariato italiano prepara la sua assemblea

Data: 03/12/2009
Categoria: Altre News
Olivero: “È una delle parti più rilevanti del terzo settore, ma anche la più fragile”. La necessità di una modifica della legge 266
"Il volontariato italiano è una delle parti più rilevanti del terzo settore, ma anche la più fragile" è quanto ha affermato Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo settore durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina a Roma di presentazione dell“Assemblea del volontariato italiano. L'evento si svolgerà nell“aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell“università Roma 3 venerdì 4 e sabato 5 dicembre e sarà preceduta da un“udienza con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che riceverà il mondo del volontariato al Quirinale. Una realtà che in Italia coinvolge circa 40 mila organizzazioni e 6 milioni di volontari. Per Olivero, quello del volontariato è "un mondo importante sia dal punto di vista storico, sia per la determinazione con la quale le organizzazioni contribuiscono all“implementazione del terzo settore, ma è anche la più fragile. » ricco, importante e molto ramificato, ma fragile perchè si basa sull“azione volontaria e sulla gratuità". L“assemblea, che anticipa di un anno quella governativa e di due l“Anno europeo del volontariato, cade a ben 18 anni dalla legge 266/91, che disegnò i tratti del volontariato italiano e per il portavoce del Forum, la fragilità del volontariato italiano è dovuta anche al fatto di essere stato uno dei soggetti ad essere regolamentati per primi. "Risente maggiormente, rispetto ad altri ambiti del terzo settore ha siegato Olivero - di un ritardo del legislatore rispetto alle sue mutazioni". Per questo motivo, spiegano gli organizzatori, quella dei prossimi giorni sarà anche l'occasione per pensare anche alle riforme. "Questa assemblea ha il compito di introdurre la tematica delle riforme ha aggiunto Olivero -. Sia nella legge che lo regola, sia più in generale per poter dare voce e spazio a quella autonoma possibilità di protagonismo al mondo del volontariato e al terzo settore". Riforme, ha aggiunto Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato, rese necessarie anche dall“attuale situazione sociale. "Sentivamo l“esigenza di fare un incontro del volontariato per dare forma ad un“energia di cambiamento e reazione alle dinamiche arrivate con la crisi ha affermato Casini -. Un“energia che chiede ascolto. Un momento per dare avvio ad una serie di attività per preparare un futuro per il volontariato". Per Emma Cavallaro, presidente della Convol, è proprio in questo momento di crisi che il volontariato deve essere rivalutato. "Questa seconda assemblea ha affermato Cavallaro - l“abbiamo voluta anche pensando ad un dato di fatto: la crisi che stiamo attraversando è anche culturale. E crediamo che il volontariato abbia qualcosa da dire. Un impegno gratuito, libero, autonomo, nel momento in cui si tende a far passare come volontariato cose che volontariato non sono. Il volontariato sa come camminare verso un discorso di società solidale ed integrata e di questo oggi ce n“è sempre più bisogno". Ad oggi sono circa 600 le organizzazioni che parteciperanno all“Assemblea, spiegano gli organizzatori, ma il dato non è ancora definitivo. Una rappresentanza che chiede anche di mettere in chiaro il proprio rapporto con le istituzioni. "Questa assemblea indica una precisa volontà politica ha detto Olivero -. Il mondo del volontariato si unisce perchè è convinto di dover svolgere il proprio ruolo di rappresentanza delle istanze che emergono dall“interno con una propria autonoma politicità, che non è quella dei partiti politici, o di schierarsi da una parte o dall“altra. » una volontà di stare nelle questioni e di affrontare i nodi cruciali del Paese". Un intervento che non sostituisce quello delle istituzioni, ha aggiunto Casini: "La frase che più spesso si sente dire è che se non ci fosse il volontariato in Italia non si saprebbe come fare, ma questa è un“idea del volontariato che noi non vogliamo. Non vogliamo un volontariato che si sostituisce alle responsabilità dello Stato, alle attività che devono fare le pubbliche amministrazioni". Tuttavia, ha concluso Marco Granelli, presidente di Csvnet, oggi "bisogna aiutare le organizzazioni non solo con gli strumenti già esistenti che danno una mano ai progetti, ma anche sul fatto di proporre percorsi di volontariato alle persone. Una volta era più facile, oggi bisogna costruire dei canali per aiutare le persone a fare volontariato. Questo costa risorse, in un momento in cui le risorse sono in diminuzione".


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