Io ricordo
Data:
23/11/2009Categoria: Un libro a settimana
Una straordinaria docu-fiction in cui un padre racconta al figlio cosa sono mafia e prevaricazione, in un viaggio tra storia recente e memoria delle vittime
"Io ricordo" è una
docu-fiction prodotta da Indiana Production, per la regia di Ruggero Gabbai. Il Ministero dei Beni Culturali le ha assegnato un riconoscimento come "Progetto speciale". Con il contributo della Direzione Generale Cinema del Ministero è stato anche possibile produrre una versione ridotta per le scuole elementari e mettere i sottotitoli in italiano ed in inglese utili per studenti non udenti e stranieri anche in caso di gemellaggi.
Questa la storia secondo cui si sviluppa il film: il 23 maggio del 2002, nel giorno del suo decimo compleanno, il piccolo Giovanni riceve da suo padre un regalo inaspettato:
suo padre ha promesso di spiegargli perchè l'hanno chiamato Giovanni. Per farlo gli dedica un'intera giornata in cui ripercorrono insieme i luoghi dell'infanzia di un altro Giovanni. Dieci anni prima, infatti, è morto Giovanni Falcone, ucciso con la moglie e la scorta che lo proteggeva. 57 giorni dopo, il 19 luglio 1992 sarà ucciso anche Paolo Borsellino, sempre insieme alla scorta. Il piccolo Giovanni entra così in contatto con tante storie legate alla Storia. È questo il filo rosso su cui si dipana la fiction, comincia così
il viaggio tra la recente storia del Paese e la memoria di vittime della mafia. Il 27 luglio, una settimana dopo Borsellino, a Catania viene ucciso un ispettore di polizia, Giovanni Lizzio, Rocco Chinnici era stato uno dei primi magistrati ad andare nelle scuole, Barbara Asta era rimasta uccisa insieme ai due figli gemelli di quasi 6 anni solo perchè passava accanto alla macchina del giudice Carlo Palermo, imprenditori erano stati uccisi per non aver voluto pagare il pizzo...Gaetano Costa era stato il primo procuratore ucciso... ...
C'è una speranza? Si, è il padre che decide di dedicare una giornata a suo figlio per spiegare cos'è la mafia, la prevaricazione, la sopraffazione; sono i familiari che non dimenticano e portano avanti l'impegno che era dei loro cari, sono le istituzioni che oggi non possono fare a meno di rispondere se i cittadini smettono di voltarsi dall'altra parte... Tutto questo, lentamente, sta iniziando a succedere in Sicilia, dove, da oltre 30 anni c'è chi va nelle scuole a spiegarlo. La strada è tracciata, a noi percorrerla. Il film si snoda tra questi momenti di grande intimità tra padre e figlio in giro per i luoghi di Palermo (parte fiction) e la cruda realtà dei familiari delle vittime (parte documentario) che fanno da sfondo alla presa di coscienza di un bambino rispetto all' ambiente (e non solo siciliano) in cui vive.
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