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Attentato alla comunità calabrese Progetto Sud

Data: 09/11/2009
Categoria: Altre News
Don Giacomo Panizza: “La solidarietà di molti ci aiuta a ravvivare gli ideali di giustizia sociale e legalità”
La Comunità Progetto Sud ringrazia tutti coloro che hanno manifestato solidarietà e vicinanza, per il grave attentato subito da alcuni ospiti della comunità. Nei giorni scorsi, erano stati sabotati i freni di due automobili in dotazione a due disabili che vivono nella sede centrale della comunità in via Conforti. Un atto criminoso che fortunatamente è stato scoperto in tempo prima che potesse avere pesantissime conseguenze. "La vostra è una calda e corale vicinanza che ci aiuta a mantenere e ravvivare gli ideali di accoglienza, giustizia sociale e legalità", scrive Giacomo Panizza, presidente della Progetto Sud, in una lettera aperta. Il sacerdote, responsabile della comunità, nel suo documento parla del grave episodio subito e delle poche terribili certezze che sono state acquisite in questi giorni: " L“officina meccanica che ha visionato i due automezzi danneggiati ha confermato che i tubi dei freni sono stati tranciati di netto, e inoltre ha rilevato la manomissione del sistema Abs. Insomma evidenzia don Panizza - chi ha agito non intendeva semplicemente danneggiare qualche automobile ma intimorire e nuocere a persone, indifferentemente se operatori della comunità o disabili in situazione di handicap grave. Infatti, uno dei mezzi guastati è omologato per il trasporto di persone in carrozzina a rotelle". Il presidente della comunità fa notare che "la ripida discesa antistante la sede della comunità di Via Conforti non lascia dubbi sulla pericolosità del messaggio criminale; solo la prontezza di riflessi ad afferrare il freno a mano ha salvato gli autisti e gli altri occupanti dei veicoli. » un attentato oltre che un avvertimento". Il responsabile della comunità continua nella sua riflessione: "Di fronte a questo episodio delinquenziale, ho potuto scorgere nei volti dei soci e dei collaboratori della Comunità Progetto Sud alcune espressioni di smarrimento, ma poi il coraggio e la speranza hanno ripreso la loro quotidiana robustezza. All“opposto continua il sacerdote - ho provato a immaginare le espressioni di chi, nella notte tra il 2 e il 3 novembre, è venuto nascostamente a compiere un gesto malvagio, di chiaro stampo mafioso". E don Giacomo si rivolge direttamente a chi ha sabotato le due auto: " Sotto quei tuoni fragorosi e quel diluvio che pioveva dal cielo, come vi sentivate mentre tagliavate i fili e i tubicini dei freni? E mentre stavate sdraiati per terra, con la schiena inzuppata nel lago d“acqua, mentre vi accanivate sull“Abs per danneggiare di più la stabilità dell“automobile? Avete fatto un pensiero a chi vi ha comandato di fare questo? Vi siete chiesti se vi stima? Di certo no!". Dopo le domande mirate, le considerazioni a nome di tutta la comunità: "Chi vi comanda di lavorare di nascosto vi usa e getta: quanto gli importa di voi, della vostra dignità e coscienza, della vostra salute e del vostro futuro? Invece la Comunità Progetto Sud vi augura che possiate divenire più capaci di apprezzarvi, di amare la coscienza pulita, la vostra salute, il vostro futuro, insieme all“amore di qualcuno che vi è caro e al quale siete cari".


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