La sfida dei Csv: “A l“Aquila ricostruire anche relazioni umane”
Data:
06/10/2009Categoria: Altre News
Con queste prospettive si è chiuso il convegno nazionale dei Csv. Dal Co.Ge 2 milioni e 500 mila euro per progetti nei comuni colpiti dal sisma
Oggi all“Aquila, a sei mesi dal sisma del 6 aprile scorso, in una città che ha ancora un centro storico deserto, le case lesionate inagibili, e la popolazione "spostata" da una sistemazione provvisoria ad un“altra, il problema della ricostruzione materiale si associa a quello della ricostruzione di un tessuto sociale, di quelle relazioni umane interrotte. Questa priorità è stata avvertita con forza nel convegno promosso da Csvnet e dal coordinamento dei Csv Abruzzo, che ha chiuso la Conferenza nazionale dei centri di servizio per il volontariato realizzata a Chieti con la riunione di cento delegati provenienti da tutta Italia. In città rappresentanti dei Csv, delle associazioni e del mondo politico si sono dati appuntamento per ricordare la grande esperienza della solidarietà espressa della organizzazioni all“indomani del terremoto, ma anche per confermare il loro impegno dopo la fase di emergenza.
"Il mondo del volontariato, così come altri soggetti sociali si è molto impegnato nel dare risposta ai bisogni più immediati - ha detto il relatore della conferenza, Ermanno di Bonaventura presidente del coordinamento del Csv Abruzzo -. Ora però stiamo vivendo il tempo successivo all“emergenza che è quello delle scelte per la costruzione di uno sviluppo urbanistico e sociale teso non solo al benessere delle persone di oggi, ma anche a quello delle generazioni future". Puntare insomma ad una ricostruzione sociale è quello che vogliono i Csv e le associazioni - soprattutto quelle locali - che chiedono però di essere coinvolte maggiormente in questo processo. Sono state molte infatti le organizzazioni di cittadini sorte dopo il sisma e che hanno avuto non poche difficoltà a lavorare nei campi.
"In questi mesi - ha aggiunto nel suo intervento Luciano Dematteis, vice presidente Csvnet - le associazioni hanno lavorato a l“Aquila e nei paesi del cratere. Il terremoto ha distrutto il tessuto sociale della provincia e il dovere dei Csv sarà quello di ricreare un legame tra la popolazione, collaborando con le organizzazioni del profit in un intervento straordinario nei comuni colpiti dal sisma". "Il volontariato - ha incalzato Roberto Museo, direttore del Csvnet - vuole fare presto a ricostruire le relazioni sociali". Ma per farlo avrà bisogno di un luogo dove incontrarsi. La sede del Csv dell“Aquila, che era anche sede di molte associazioni, è stata distrutta dal sisma, ma gli operatori sono stati presenti da subito insieme agli sfollati nella tendopoli di Acquasanta.
Ora però grazie alla solidarietà dei csv italiani, singoli cittadini, associazioni, cassa di risparmio dell“Aquila, il giornale Vita, è stato messa in cantiere la realizzazione di una "casa del volontariato", dove troverà sede il Csv che insieme alle associazioni lavorerà per riannodare quella trama di legami umani spezzata dopo il sisma. In loro aiuto si è mosso anche il Co.Ge nazionale che per bocca del suo delegato, Cristina De Luca, già sottosegretario alle politiche sociali con delega al servizio civile, ha annunciato che stanzierà la somma di 2 milioni e 500 mila euro per progetti speciali di "infrastrutturazione" sociale nei comuni colpiti dal sisma.
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