Nessun divieto alle cure mediche per le persone immigrate
Data:
21/09/2009Categoria: News Regione Puglia
Lo ribadisce una nota dell'assessorato regionale alle politiche della salute. Ribadisce l'obbligo per gli operatori sanitari di fornire assistenza e cure mediche alle persone immigrate, seppur prive di permesso di soggiorno
» con una circolare diffusa in questi giorni a tutte le Asl, ai punti di accesso sanitari e socio sanitari, alle strutture ospedaliere che in Puglia si ribadisce il diritto delle persone immigrate ad aver accesso alle strutture sanitarie e alle cure mediche.
La nota è dell'assessorato regionale alle politiche della salute e porta la firma dell'assessore regionale Tommaso Fiore. Di fatto la nota ribadisce che la nuova legge, la n. 94 del 15 luglio del 2009, il cosiddetto "pacchetto sicurezza", pur avendo introdotto il reato di ingresso e soggiorno illegale degli stranieri in Italia, non ha abrogato o modificato quanto disciplinato dall“art. 35 comma 5 (assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al servizio sanitario nazionale) del decreto legislativo n. 286/1998 che così recita:"L“accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all“autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano". Nè poteva essere diversamente secondo lo stesso Fiore, giacchè qualsiasi affermazione contraria sarebbe stata anticostituzionale. Difatti, l'articolo 32 della Costituzione italiana afferma il diritto alla salute quale "diritto pieno ed incondizionato dell'individuo".
Pertanto, si legge nella nota, "per il personale sanitario (medici, personale infermieristico, ausiliario,
amministrativi e tecnici) permane il divieto di segnalazione dello straniero non in regola con
le norme sul soggiorno che dovesse recarsi presso una struttura sanitaria per richiedere
assistenza".
La circolare si chiude con un invito esplicito dell'assessore Fiore rivolto a tutti i direttori delle Asl, a dare "la massima e capillare informativa a tutti gli operatori ed ai cittadini".
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