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Premio Nobel per la pace alla donna africana

Data: 09/09/2009
Categoria: Altre News
Riconoscere e valorizzare il ruolo delle donne in Africa e dare loro il Premio Nobel per la Pace 2010. Questa la proposta promossa dal CIPSI, coordinamento di 48 associazioni di solidarietà internazionale, e da ChiAma l“Africa
La motivazione La proposta nasce a partire dalla constatazione del ruolo crescente che le donne africane hanno acquisito nella vita quotidiana dell“Africa. Le donne sono protagoniste e trainanti sia nei settori della vita quotidiana che nell“attività politica e sociale. Sono le donne in Africa che reggono l“economia familiare nello svolgimento di quell“attività, soprattutto di economia informale, che permette ogni giorno, anche in situazioni di emergenza, il riprodursi del miracolo della sopravvivenza. Le donne da decenni sono protagoniste nella microfinanza: dalle storiche tontine dell“Africa occidentale, fino alle forme più elaborate di microcredito in tutte le parti dell“Africa. Microcredito che ha permesso la nascita di migliaia di piccole imprese. Le donne africane sono capaci nell“organizzazione della gestione dell“economia: esistono in Africa migliaia di cooperative che mettono insieme donne impegnate nell“agricoltura, nel commercio, nella formazione, nella lavorazione di prodotti agricoli. Le donne africane stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella definizione e nella ricerca di forme autoctone di sviluppo economico e sociale, attraverso l“organizzazione capillare delle attività economiche e sociali nei villaggi. Le donne in Africa stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella difesa della salute, soprattutto contro il morbo dell“HIV e della malaria. Sono loro che svolgono spesso formazione sanitaria nei villaggi. Sono i gruppi organizzati di donne che si stanno impegnando contro pratiche tradizionali dell“infibulazione e della mutilazione genitale. Sono le donne africane, infine, che riescono a organizzarsi per lottare per la pace e a mantenere la vita anche nelle situazioni più tragiche, in un impegno politico spesso capillare e non riconosciuto. Molto spesso con il rischio di subire violenza e sopraffazione. L“Africa oggi può sperare nel proprio futuro soprattutto a partire dalle donne comuni, quelle che vivono nei villaggi o nelle grandi città, in situazioni spesso di emergenza, e di cui le donne che sono emerse, sia nella politica, sia nella cultura, sia nell“attività imprenditoriale, non sono che un“espressione visibile. La proposta "Lanciare una campagna internazionale per l“attribuzione del premio Nobel per la Pace nel 2010 alle donne africane nel loro insieme". Non una campagna per l“attribuzione del Nobel a una singola persona o a un“associazione, ma una sorta di Nobel collettivo. Una proposta atipica che serve per lanciare una campagna internazionale tendente a far conoscere il protagonismo delle donne africane e per privilegiare nei rapporti di cooperazione proprio le donne e le loro organizzazioni. Modalità - Lancio di un manifesto- appello firmato da personalità che hanno un ruolo internazionale riconosciuto; - Creazione di un comitato nazionale e internazionale in Africa e negli altri continenti; - Da settembre lancio capillare della campagna attraverso iniziative diffuse sul territorio per raccogliere firme all“appello: convegni, iniziative di movimento, incontri organizzati con donne africane, proposte di viaggi in Africa per incontrare realtà di donne organizzate, e altre ancora; - Creazione del sito web multilingue www.noppaw.org, luogo ufficiale per conoscere le attività della campagna, per presentare storie di donne organizzate in Africa e per consultare le pubblicazioni e i dossier sulle tematiche di gender. Obiettivo Raggiungere almeno 2 milioni di firme da inviare al comitato che attribuisce il Nobel. Tra i sostenitori della campagna anche don Tonio Dell'Olio, responsabile del settore internazionale dell'associazione Libera: "Sono le donne ad alzare la voce per dire al mondo che l'Africa e i suoi abitanti hanno gli stessi diritti di tutte le terre del mondo. Sono le donne africane a tener fede agli impegni assunti nelle forme del microcredito e a dar vita coraggiosamente a cooperative di lavoro per creare opportunità di sviluppo. Sono donne a far sentire l'urlo di dolore delle guerre e della fame e da tempo le vedi come valorose giornaliste pronte a denunciare violenze e soprusi. Sono protagoniste silenziose di progetti sanitari soprattutto contro l'AIDS che in Africa miete vittime ogni giorno. Meritano davvero il Nobel per la pace! Non più solo una, come pure è avvenuto in passato, ma tutte e tutte insieme. Sarebbe un Nobel collettivo che riconosce la fatica e insieme dà forza. » nell'utero di queste donne che si nasconde il futuro, il riscatto e la liberazione di un continente che paga il prezzo più alto dell“egoismo del nord del mondo. L'invito pertanto è a visitare la pagina del CIPSI e di Chiama l'Africa: http://www.noppaw.org/ e a sottoscrivere la richiesta. L“Africa si aiuta anche così" In allegato l'Appello della campagna.
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