Progetto della Regione: i bulli 'puniti' facendo volontariato
Data:
27/07/2009Categoria: News Regione Puglia
Una vera e propria rivoluzione nei rapporti educativi e scolastici: le sanzioni trasformate in attività per il volontariato. Accordo tra Regione, Ufficio scolastico regionale e volontariato
Un progetto che segna la differenza rispetto alle misure correttive messe in atto dalla scuola nell“ultimo anno e che va nella direzione del coinvolgimento responsabile dei ragazzi e delle istituzioni. » così che è stato pensato il progetto regionale per contrastare e contenere il fenomeno del bullismo in Puglia. Ad attivarlo una vera e propria task force di enti che già da mesi concordano strategie da mettere in atto nel prossimo anno scolastico, nell“ambito dell“Osservatorio LEgeS - Laboratorio Educativo Giovani e Società, istituito dall“Ufficio Scolastico Regionale.
Punto di forza del progetto la sinergia tra più enti istituzionali e non (regione, ufficio scolastico regionale, centri di servizio, associazioni di volontariato) con la finalità di riutilizzare il tempo dei ragazzi a cui è stata comminata una sanzione per motivi di bullismo per finalità sociali, affiancando le associazioni di volontariato nelle loro attività routinarie, investendo il tempo nel potenziamento dell“intelligenza emotiva e relazionale dei ragazzi.
La scelta alternativa che questo progetto tende ad individuare è il riutilizzo del tempo del ragazzo a cui è stata comminata la sanzione: il tempo non lasciato alla sua discrezionalità, ma utilizzato per diffondere la cultura della responsabilità sociale e per promuovere l“integrazione sociale. Questo tempo può identificarsi, ad esempio, nel tempo indirizzato in attività di volontariato, così come più volte sancito dalla legge regionale 19/2006, che, attraverso le proprie linee di indirizzo promuove lo sviluppo della "intelligenza emotiva", costruita sulla conoscenza delle proprie emozioni, sul riconoscimento delle emozioni altrui, diventando funzionale all“esercizio dell“autocontrollo, alla tolleranza alla frustrazione e al potenziamento delle abilità relazionali.
Come funziona? Un“Unità di valutazione costituita ad hoc per i casi di bullismo a livello provinciale, esamina il caso, stabilisce la tipologia di intervento commisurata al comportamento sanzionabile e individua l“associazione di volontariato presso cui dovrà esercitare l“azione "riparatrice". A questo punto il ragazzo è pronto a svolgere la sua attività di volontariato non prima di aver sottoscritto un patto etico.
Il patto tra studente "sospeso" e organizzazione di volontariato ha la finalità di evitare che l“allontanamento temporaneo dalla scuola si trasformi in una scelta definitiva e di promuovere il contatto con esperienze di vita alternative alla scelta di violenza, aggressività o prevaricazione, con l“obiettivo ulteriore di prevenire fenomeni di dispersione scolastica che spesso seguono alle sanzioni disciplinari. Così ai classici giorni di sospensione corrispondono mesi di attività volontaria presso organizzazioni che si occupano di soggetti fragili o che tutelano l“ambiente, il patrimonio o che promuovono cultura e benessere sul territorio. La tabella è chiara: ad un giorno di sospensione corrisponde un mese di attività volontaria, tre giorni equivalgono a tre mesi e 15 giorni di sospensione corrispondono a sei mesi.
Le associazioni di volontariato saranno invitate a partecipare al progetto attraverso un avviso di Manifestazione di Interesse che sarà pubblicato a breve dall“Assessorato alla Solidarietà e che potrà essere transitato attraverso i CSV pugliesi o l'Osservatorio Regionale del Volontariato.
"Già da un paio d“anni afferma l“assessore regionale alla solidarietà sociale Elena Gentile abbiamo intercettato la problematica del bullismo come centrale nella prevenzione di fenomeni che possono degenerare in vere e proprie situazioni di microcriminalità. » per questo che come Regione e Ufficio Scolastico abbiamo voluto attivare un Osservatorio regionale, non solo per mettere sotto la lente d“ingrandimento ciò che accade in Puglia, ma per attivare un sistema pedagogico e relazionale attento al disagio e alla problematicità infantile e puberale. Anche da queste considerazioni è nato, grazie alla sinergia con l“Ufficio Scolastico Regionale, il progetto La Scuola per la legalità che a breve vedrà coinvolti molti poli scolastici pugliesi".
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