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Fondo di garanzia per nuovi nati: prestiti fino a 5 mila euro a famiglia

Data: 20/07/2009
Categoria: Altre News
Venticinque milioni di euro come garanzia ai prestiti per ogni anno fino al 2011: così il governo a favore delle famiglie con un figlio nato o adottato nell'anno.
Arriverà entro fine luglio l'accordo tra governo e Abi sul fondo di garanzia per i nuovi nati e per l'autunno prossimo potrebbero già essere disponibili i prestiti per le famiglie con un figlio nato o adottato nell'anno. Lo fa sapere Roberto Marino, capo del Dipartimento per le politiche della famiglia. Mancano soltanto alcuni passaggi, ma dopo la pausa estiva dovrebbero esserci tutti gli elementi per avviare l“accesso al fondo. Previsto dalle misure anticrisi, il fondo di garanzia permetterà alle famiglie italiane di chiedere un prestito di un importo massimo di 5 mila euro agli istituti bancari con un tasso agevolato da restituire in cinque anni. Il prestito verrà elargito in un'unica rata e si potrà chiedere una volta soltanto. Per l“istituzione del fondo è stato previsto "uno stanziamento di 25 milioni di euro si legge nel testo della legge - per ciascuno degli anni 2009, 2010, 2011", e un fondo aggiuntivo di altri 10 milioni di euro per l“anno 2009 in favore, cita la norma, delle famiglie di nuovi nati o bambini adottati nel medesimo anno che siano portatori di malattie rare"."Non si tratta di un contributo a fondo perduto spiega Marino -. Bisognerà andare in banca, chiedere il prestito e restituirlo. In caso di insoluto, per una parte, interviene la garanzia statale". Il provvedimento, per certi versi, somiglia al Prestito della Speranza pensato dalla Cei, soprattutto in merito al meccanismo del "moltiplicatore". I 35 milioni di euro complessivamente messi a disposizione dallo Stato, si tradurranno in una cifra ben più consistente. Questo, però, dipenderà dagli accordi con l“Abi. L“impianto del prestito, spiega Marino, c“è e mancano soltanto gli ultimi passaggi necessari. "Ci vuole un po“ di tempo perchè la norma rimanda prima ad un decreto interministeriale con il Tesoro sulla definizione delle modalità di gestione del fondo spiega il capo dipartimento -, poi dovremo affidare la gestione del fondo e si infine si passerà per un protocollo generale con Abi, che però per essere operativo ha necessità di essere replicato in singole convenzioni fra il dipartimento e gli istituti che aderiscono all“iniziativa". Ai singoli istituti bancari la possibilità di migliorare le condizioni o comunque di applicare quel che prevederà la convenzione con l“Abi. Nonostante tutto, la valutazione caso per caso verrà affidata alla banca a cui verrà chiesto il prestito. "Benchè si tratti di operazioni assistite dalla garanzia del fondo afferma Marino -, in realtà le banche non rinunciano ad una valutazione del merito creditizio. Se una persona chiede un prestito la banca valuta se è nelle condizioni tali da poter restituire". Rispetto al fondo della Cei, i requisiti per accedere al provvedimento del governo sono meno selettivi. "Si tratta di una misura tendenzialmente universale spiega Marino - che riconosce non solo il valore della paternità e della maternità, ma anche il fatto che la nascita di un figlio comporta spese maggiori. Inoltre non è legato a specifiche categorie di spesa". Tra i destinatari del prestito anche gli stranieri residenti in Italia, rispondenti alle medesime caratteristiche dei cittadini italiani. Nonostante tutto, nota il capo dipartimento, "ci sarà una fascia più bassa che non potrà accedere al prestito perchè non ha quel minimo di merito creditizio richiesto sebbene l“operazione sia assistita dalla garanzia". Manca nel provvedimento, infatti, un percorso di accompagnamento come nel caso del Prestito della speranza. "La Cei ha strumenti che noi non abbiamo continua -: è lo strumento di selezione, valutazione e accompagnamento tramite le parrocchie, le Caritas e altri enti. Nel loro caso la valutazione delle banche sarà fatta su tale presentazione e sul progetto di reinserimento in grado di generare reddito che quindi e capacità di restituzione. » chiaro che questa attività di accompagnamento non siamo in grado di fornirla". Altro punto in comune tra i due prestiti, è il tasso di interesse sulla restituzione. "Da questo punto di vista la Cei ci ha favorito perchè con ogni probabilità non ne avremo uno diverso da quello dato per il fondo della Speranza, che è il 50% del tasso medio rilevato trimestralmente dalla Banca d“Italia". Resta solo da aspettare quindi, che l“estate passi e che arrivi l“autunno, anche se, ci tiene a precisare Marino, sulle date non ci sono ancora certezze definitive. "Contiamo di avere la convenzione con Abi firmata prima della pausa estiva conclude il capo dipartimento -, poi affidare la gestione, e a quel punto promuovere l“iniziativa con gli istituti bancari per cominciare a rilasciare finanziamenti".


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