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Riportare l'uomo al centro, per combattere le povertà

Data: 28/05/2009
Categoria: Altre News
Le riflessioni dal Congresso del Volontariato Vincenziano a Monopoli. Contro la crisi la cultura del dono e della solidarietà. Barcellona: "Il meccanismo attraverso cui si produce la ricchezza è destinato ad aumentare la povertà”
Modificare radicalmente il modo di impostare la vita, nel rispetto di se stessi, della diversità degli altri, allontanando l'arroganza e l'idolatria che porta l'uomo di oggi a pensare di poter disporre della vita stessa, favorendo le ingiustizie e il disagio. Questo il messaggio di fondo emerso dalla tavola rotonda sulle povertà difficili che si è svolta a Monopoli nel corso del XII Congresso dei Gruppi di Volontariato Vincenziano. La crisi che stiamo attraversando è dunque una sfida a cui il Volontariato, Vincenziano e non è chiamato. Proprio perchè "l“azione del volontariato ha sottolineato Luigi Russo, Presidente del Csv Salento e di Csv Puglia net, che ha coordinato la tavola rotonda dotato di antenne sensibili, capaci di leggere il territorio, cogliere ed anticipare i bisogni, è quella di agire, oggi più che mai, secondo uno spirito animato dalla necessità di aiutare chi ha bisogno, di salvare la cultura del dono e quella della solidarietà". Un volontariato che, come precisato da Marco Granelli, Presidente di Csv net, deve aiutare a far crescere buoni cittadini che sappiano costruire comunità e coesione sociale, supportato dal sostegno che i Centri di servizio possono offrire soprattutto nel contribuire a contrastare la sfiducia originata dalla crisi. Ma c'è bisogno davvero di una "svolta radicale per affrontare una realtà inaudita e di proporzioni senza precedenti come quella che oggi ci troviamo a vivere ha affermato Pietro Barcellona, Docente di Filosofia del Diritto all'Università di Catania . Il rischio è che il processo sia irreversibile perchè ogni giorno ci troviamo ad 'uccidere' le persone che dovremmo aiutare come povere e perchè ci stiamo disumanizzando". Il contorno generale di questa trasformazione epocale secondo Barcellona è il fatto che "gli uomini contano sempre meno, ed il meccanismo attraverso cui si produce la ricchezza è destinato ad aumentare la povertà. Se non si capisce che è fallita l'idea del progresso illimitato il processo rischia di essere irreversibile". Al centro della tavola rotonda anche le riflessioni sviluppate da Giuseppe Garrone, Presidente di Federvita Piemonte, intorno al valore della difesa della vita, della famiglia come base dell'educazione, contro la pretesa dell'uomo di oggi di sostituirsi a Dio creatore. Le povertà che il volontariato, vincenziano e non solo, è chiamato a combattere, coinvolgono anche la realtà del carcere, richiamata da Pier Giorgio Licheri, Presidente nazionale della Convol, che ha invitato a riflettere sulle circostanze che producono sovraffollamento, sull'identità delle persone recluse, sul senso della reclusione e sui significati prodotti in termini di sicurezza. Sulla realtà del carcere in particolare in relazione ai minori sottoposti a provvedimenti penali ha continuato Serenella Pesarin, Direttore Generale per l“attuazione dei provvedimenti giudiziari, Dipartimento per la Giustizia Minorile, Ministero della Giustizia. "Viviamo un momento di grande confusione ha detto Pesarin in cui le agenzie educative tradizionali non riescono più a rispondere, a causa della velocizzazione dei processi e della caduta delle certezze. Ci sono vari tipi di emarginazione tra i giovani, la realtà di fondo è che educare e mettersi continuamente in discussione costa, ma bisogna pensare ai circa 30mila ragazzi all'anno denunciati alla procura minorile perchè il disagio è diffuso. Dobbiamo rimettere al centro l'uomo con la sua dignità per combattere la povertà di spirito, il silenzio, il non ascolto".


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