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Cinque per mille pro-terremoto, ritirata la proposta Tremonti

Data: 27/04/2009
Categoria: Altre News
Il 5 per mille aggiuntivo per lo Stato non entra nel pacchetto di misure varate dal Governo per fronteggiare l'emergenza causata dal terremoto. Oltre 2mila le firme raccolte dalla petizione contro la proposta
Il 5 per mille aggiuntivo per lo Stato, secondo quando stabilito dal Consiglio dei Ministri a l'Aquila del 23 aprile scorso, non entra nel pacchetto di misure varate dal Governo per fronteggiare l'emergenza causata dal terremoto dello scorso 6 aprile. "Una retromarcia a sorpresa", sottolinea il portale Vita.it, che nei giorni scorsi aveva lanciato una petizione contro una proposta "che avrebbe rischiato di vanificare la novità di sussidiarietà fiscale". "Poco a che fare con la politica, a dire il vero, ha avuto la massiccia mobilitazione dell'intero terzo settore continua Vita.it contro un provvedimento che avrebbe inevitabilmente drenato risorse al non profit e in particolare, paradossalmente, a molte realtà che in questi giorni si sono attivate nell'emergenza post sisma. Una mobilitazione che si è concretizzata anche attraverso le oltre 2mila firme di cittadini, associazioni, aziende e enti pubblici, raccolte dalla petizione". Al cospetto di un fronte così compatto e motivato, continua Vita.it, "il governo ha quindi scelto di cassare l'idea di Tremonti. Nel provvedimento approvato si stabilisce che le donazioni che verranno fatte da imprese e privati a favore degli interventi post-terremoto saranno deducibili dalle tasse. Ma attenzione: le erogazioni liberali scontabili sono quelle fatte per il tramite della Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento protezione civile ovvero da altri enti appositamente individuati". La maggior parte delle risorse destinate alla ricostruzione (circa 5 miliardi), provengono da tre fondi: il cosiddetto "Fondo Letta" attivato presso la presidenza del Consiglio, il fondo infrastrutture e quello per gli ammortizzatori sociali. Un miliardo ciascuno saranno mesi a disposizione dagli enti previdenziali e dalla Cassa Depositi e Prestiti (si tratta di mutui autorizzati e non utilizzati). Parte degli 1,5 miliardi destinati all'emergenza sarà ricavata da una nuova lotteria istituita per l'occasione.


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