Progetto “Part time”: il lavoro per migliorare la qualità della propria vita

Data: 20/04/2009
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia Da sette anni insieme con una scommessa: offrire a otto giovani con diversa abilità mentale che hanno concluso il percorso scolastico l“opportunità di lavorare e mettere a frutto le proprie capacità, il proprio tempo e la propria voglia di stare insieme. Lavoro come possibilità di essere parti attive della città, di sentirsi valorizzati, di organizzare costruttivamente le proprie giornate, di sentirsi collaboratori. Così l“associazione di volontariato C.A.Sa. (Comunità animatori Salesiani, www.animare.it) di Lecce, dal 2002 anima il progetto "Part time", nato grazie all“intuizione, all“impegno, alla creatività di un gruppo di volontari "normodotati". Due ore di lavoro al giorno, quattro volte a settimana, da settembre a luglio (le ferie sono garantite!) per realizzare oggetti di artigianato in ceramica, in vetro, in legno: idee regalo, per decorare la propria casa, bomboniere. Il ricavato delle vendite, diviso in parti eguali tra i lavoratori diversamente abili, è il compenso, il frutto delle fatiche e dell“impegno. Il bisogno da cui si è partiti è stata l“assenza di strade possibili per quei giovani che concludevano la scuola, strade che non fossero di tipo assistenzialistico. Da qui il desiderio di offrire un“alternativa che tenesse conto delle loro difficoltà, ma fosse anche un“occasione di felicità, volendo puntare a rendere dignitosa la loro vita e a far emergere la normalità della vita attraverso le azioni quotidiane che ognuno, nella propria personale condizione, compie, e tra queste il lavoro. La via del lavoro, così, è parsa quella più valida per un“integrazione e una valorizzazione sociale. Mettendosi alla prova, i destinatari del progetto sono divenuti sempre più consapevoli delle loro capacità e, specializzandosi con l“esercizio, hanno iniziato a desiderare orizzonti sempre più ampi, a sperimentare una crescita della qualità della loro vita, ad intessere rapporti gratificanti e duraturi, a provare il piacere di stare in compagnia. Il progetto prosegue e sogna nuove "terre". Intanto possiamo oggi affermare e dire a gran voce che "diversamente abile" non è solo un eufemismo, un modo gentile per parlare di un problema, ma una bella scoperta. La scoperta di una ricchezza di vita, di desideri, di umanità che valica la "normalità" e aspetta solo di essere riportata alla luce.