Cerca nel sito:  

La 'ndrangheta alza il tiro, anche il volontariato nel mirino

Data: 14/04/2009
Categoria: News dal Csvnet
Solidarietà del CSV Salento nei confronti del volontariato calabrese sotto il tiro della criminalità organizzata
Sono stati diversi negli ultimi mesi gli episodi di danneggiamenti, intimidazioni e minacce che hanno visto come vittime associazioni, persone impegnate nel mondo del volontariato e del terzo settore della provincia di Reggio Calabria. Atti regolarmente denunciate alle forze dell'ordine ma raramente e per varie motivazioni portate all'attenzione dell'opinione pubblica. È un crescendo di azioni che si sono manifestati in vario modo: attentati a sacerdoti e laici che si trovano in prima linea nell'impegno sociale, incendi, furti e atti vandalici , messaggi macabri con animali uccisi fatti trovare nelle vicinanze delle strutture, pressioni dirette ed indirette per lasciare le attività sociali avviate in territori disagiati, offerte interessate di "protezione" con richieste di assunzione di persone di fiducia. Dopo gli amministratori locali ed gli operatori economici vessati dalla criminalità organizzata, sembra ora sia venuto il turno della società civile impegnata sulle frontiere del servizio ai soggetti deboli e della formazione delle coscienze. Uno scenario preoccupante che sta cogliendo impreparati tutta una serie di realtà associative che finora erano rimaste immuni da questi fenomeni anche per la loro scarsa rilevanza sul piano della gestione di risorse economiche. Ci si chiede: che fastidio può dare un centro di aggregazione sociale per minori a rischio che non ha nemmeno convenzioni o persone da assumere? Che ostacolo o interesse può rappresentare per la ndrangheta un centro di accoglienza per disabili? Talvolta vi è anche difficoltà per chi è vittima comprendere "i messaggi che tali azioni vogliono inviare" e quali sono le reali motivazioni e gli scopi a cui mirano. Una cosa però è certa: la ndrangheta ed i gruppi che ad essa si ispirano non sopportano che nei territori di loro competenza vi siano presenze di soggetti che in autonomia operano senza "rispondere" a loro che si sono arrogati il diritto ad esercitare una sovranità quasi assoluta di governo. L'impressione è che queste realtà associative, pastorali o cooperativistiche danno fastidio perchè con la loro stessa presenza vengono ritenuti di intralcio ai interessi ed disegni che non possono tollerare forme di concorrenza e di controllo democratico. Rispetto a questa escalation di intimidazioni il rischio è quello della sottovalutazione e della gestione "privata" del problema. Un atteggiamento che rischia di incoraggiare di fatto queste tendenze. Forse è arrivato invece il momento di prendere coscienza che ci troviamo di fronte ad una vera e propria strategia che tende al condizionamento ed all'asservimento di questi pezzi di società civile che ancora resistono. Una reazione ferma, intelligenti e coraggiosa che elabori una strategia collettiva di contrapposizione al fenomeno in sintonia con le Forze dell'ordine e con la Magistratura. Una reazione che deve trovare le necessarie solidarietà della locale ed anche di quella nazionale perchè la posta sta in gioco non è un affare solo di queste realtà associative ma riguarda valori costituzionale che sono patrimonio dell'intero Paese.


Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.