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Con la crisi economica? Può aumentare l'esclusione sociale

Data: 23/03/2009
Categoria: Altre News
I tre principali organi di difesa dei diritti umani in Europa si rivolgono ai politici: “Non usate le fasce più deboli come capri espiatori dei problemi”
"La crisi economica farà aumentare gli episodi di razzismo e xenofobia, e perciò i politici devono stare bene attenti a non usare le fasce più deboli come capri espiatori dei problemi sociali". A lanciare l'avvertimento, in occasione del 21 marzo, Giornata mondiale per l"eliminazione della discriminazione razziale, i tre principali organi di difesa dei diritti umani in Europa: la Fra (Agenzia europea per i diritti fondamentali), l“Odihr (Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani, dell“Osce) ed Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l“intolleranza, collegata al Consiglio d“Europa). La Giornata mondiale contro il razzismo viene celebrata il 21 marzo per commemorare l“assassinio di 69 dimostranti che nel 1960, nella città sudafricana di Sharpeville, protestavano contro l“apartheid. Quest“anno si celebrano anche i 40 anni dell“entrata in vigore della Convenzione internazionale per l“eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale. In un comunicato le tre istituzioni si dichiarano allarmate dalla "crescita del numero di attacchi violenti contro migranti, rifugiati e richiedenti asilo, e verso minoranze come i rom. La storia europea ha già dimostrato come le fasi di depressione economica possano tragicamente portare a un aumento dell“esclusione sociale e delle persecuzioni: temiamo quindi che anche per la crisi corrente i migranti, le minoranze e altri gruppi vulnerabili diventino i capri espiatori per politici populisti e per i media". Si tratta purtroppo di un fenomeno che si è già avviato, come dimostra la crescente tensione che si respira in Ungheria, con un rafforzamento della xenofoba Guarda, una crescita di attacchi nei confronti dei rom, e con questi ultimi che si stanno autonomamente organizzando in ronde di autodifesa. Le tre organizzazioni per i diritti umani invitano pertanto la classe dirigente a essere estremamente cauta a evitare ogni discorso che possa essere d“incitamento all“odio interetnico, religioso o razziale. Li invita piuttosto a pronunciarsi chiaramente condannando ogni tipo di violenza a sfondo razziale ed evitando di dare spiegazioni semplicistiche e a connotazione xenofoba a problemi sociali complessi. Le tre organizzazioni ricordano poi che è estremamente importante proseguire con il monitoraggio di questi crimini e con la formazione degli ufficiali di pubblica sicurezza, sempre in stretta collaborazione con le organizzazioni della società civile. Fra, Odihr e Ecri chiedono poi che non vengano fatti tagli finanziari agli strumenti di protezione sociale e di inclusione, che colpirebbero duramente le fasce più deboli, già in grande difficoltà.


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