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Infortuni sul lavoro, 1 su 4 coinvolge le donne

Data: 09/03/2009
Categoria: Altre News
Dati Inail 2007: circa 250 mila infortuni su un totale di oltre 910 mila. Ma il pericolo sono gli incidenti in itinere: 46,1%
Il pericolo è soprattutto la strada. Per le donne gli infortuni sul lavoro avvengono sul tragitto casa lavoro e viceversa. Il 46,1% degli infortuni e il 50% dei casi mortali accade "in itinere". E il dato è ancora più rilevante se paragonato agli incidenti che colpiscono i loro colleghi uomini sul percorso per andare al lavoro (22%). Sul totale degli infortuni però solo 1 un incidente su 4 è rosa (27,5%). Sono questi i dati diffusi dal presidente dell'Inail Marco Fabio Sartori intervenuto questa mattina a Roma alla presentazione del concorso musicale "Note scordate" promosso dall“Anmil in collaborazione con l“Inail in occasione dell“8 marzo. Sulla base dei dati Istat, su una popolazione di quasi 60 milioni di residenti in Italia, le donne rappresentano il 51,4%, poco più di 30 milioni. La situazione rilevata a livello occupazionale, mostra uno sbilanciamento a favore degli uomini: solo il 40% degli occupati è donna, 9 milioni su un totale di 23. Dal punto di vista infortunistico, però, solo il 27,5% degli eventi è "rosa": circa 250mila infortuni su un totale di oltre 910mila. La percentuale si abbatte se si passa all“esame dei casi mortali: meno di 100, che corrispondono all“8% del totale. Ciò è indice che le donne vengono occupate in settori meno rischiosi e adibite a mansioni di tipo prevalentemente impiegatizio. Nella distribuzione degli infortuni in itinere (non avvenuti in occasione di lavoro), invece, la quota rappresentata dal genere femminile, è rilevante e pari esattamente al 46,1%. Ancora più significativa la percentuale degli infortuni mortali avvenuti in itinere tra le donne, oltre il 50% dei decessi (contro il 22,3% tra gli uomini). A livello territoriale, la percentuale degli infortuni occorsi alle donne è più elevata al Centro con il 30,5% del totale, seguita dal Nord-Ovest (28,1%). Al di sotto del valore medio relativo all“Italia (pari a 27,5%), vi sono il Nord-Est (26,3%), le Isole (26,2%) e il Sud (25,4%). Per i casi mortali, si registra un“incidenza femminile del 10,5% nelle Isole, seguita dal Nord-Est con il 9,6%, mentre il Centro con l“8% è perfettamente in linea con la media nazionale, mentre al di sotto si collocano il Nord-Ovest (7,1%) e il Sud (6,3%). Se consideriamo la nazionalità degli infortunati, la quota delle donne infortunate straniere scende al 20,3% (rispetto al 28,8% delle italiane), differenziandosi, però, per paese di nascita. Infatti si rilevano dei picchi molto elevati per le donne provenienti da Ucraina (51%), Polonia (41,8%) e Ecuador (37,9%), occupate prevalentemente nei Servizi alle imprese e alle famiglie (pulizie, badanti, colf), coerentemente alla composizione per sesso dei flussi migratori. Risultano quindi superate in graduatoria Romania, Albania e Marocco, ai primi posti nella classifica degli infortuni occorsi a stranieri di sesso maschile, occupati invece per lo più nelle industrie pesanti, costruzioni, agricoltura e commercio. L“analisi degli infortuni per settore di attività, conferma come le lavoratrici operino nei servizi piuttosto che nell“industria. In termini assoluti i valori più alti si riscontrano nella sanità e servizi sociali, nel commercio, nei servizi alle imprese e negli alberghi e ristoranti. Dalla composizione per genere, si rileva che l“88,6% degli incidenti al personale addetto ai servizi domestici è relativo a donne, il 73,5% tra gli operatori della Sanità e il 53,3% tra gli occupati in alberghi e ristoranti. Andamento analogo per i casi mortali, più numerosi per le donne nei servizi alle imprese, sanità e alberghi e ristoranti. Particolarmente rilevante il fenomeno tra i dipendenti in conto Stato dove, coerentemente all“alta presenza femminile, il 71,2% degli infortuni e il 57,1% dei decessi è occorso a lavoratrici. In agricoltura un quarto degli infortunati e 1 vittima su 10 e“ donna. "Il dato degli infortuni in itinere è particolarmente pesante ha dichiarato il presidente dell“Inail Sartori per questo stiamo pensando a qualche campagna di sensibilizzazione ad hoc. Stiamo studiando inoltre un“estensione della tutela per le casalinghe che oggi è ancora limitata. Vogliamo riconoscere la validità del lavoro domestico che coinvolge circa 2 milioni di persone. In un momento di crisi è importante che l“Inail torni a investire, abbiamo in mente di rilanciare il ruolo dell“Istituto non solo come ente assicuratore. Nel piano industriale ha concluso presentato nei giorni scorsi al governo e alle parti sociali abbiamo avanzato l“ipotesi di utilizzare meglio le risorse di cassa che già abbiamo, mi riferisco al famoso 7% che corrisponde a circa 1 miliardo di euro".


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