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Partono i lavori per il nuovo piano regionale delle politiche sociali

Data: 09/02/2009
Categoria: News Regione Puglia
Parte il secondo triennio di programmazione. Partecipazione e condivisione le parole chiave. Vendola: “quella che stiamo vivendo è una stagione sistemica di criminalizzazione della povertà”
Si è insediata oggi, lunedì 9 febbraio, la commissione regionale delle politiche sociali nominata nel dicembre scorso con decreto del presidente della Regione Puglia (n. 1100 del 2 dicembre 2008). Finalità della commissione quella di assicurare lo svolgimento di un percorso di programmazione partecipata, capace di attivare gli attori interessati a livello regionale e a livello locale e, allo stesso tempo, in grado di garantire tempi brevi per arrivare ad assicurare a tutti i Comuni pugliesi la erogazione delle risorse finanziarie e le procedure di spesa necessarie per gli obiettivi di continuità dei servizi sociali, di perseguimento di maggiori livelli di qualità della vita e di potenziamento del supporto ai nuclei familiari di fragilità, anche economica, più accentuate in condizioni di crisi economica. Una tappa fondamentale nelle politiche sociali della regione Puglia. Disponibili in totale oltre 182 milioni di euro che non includono ancora i fondi nazionali del 2009 e del 2010 e i fondi regionali 2009 e 2010 e che andranno a finanziare i piani sociali di zona per il triennio 2009-2011. Ad aprire i lavori, l“assessore regionale alla solidarietà sociale Elena Gentile. "» una giornata importante ha detto in apertura l“assessore Gentile perchè si avvia un nuovo percorso di concertazione e di condivisione rispetto al nuovo sistema integrato dei servizi che abbiamo già sperimentato con la legge regionale 19/2006 e con il regolamento regionale 4/2007". Nei lavori di stamani erano presenti i 38 rappresentanti nominati tra le istituzioni, le forze sindacali, e un partenariato ampio, con il mondo del volontariato e del terzo settore. Parole d“ordine di questo nuovo percorso sono partecipazione e condivisione. "In questa fase spiega l“assessore Gentile occorre declinare le priorità, in un momento peraltro difficile per le scelte di un governo nazionale che ha quasi dimezzato i fondi destinati ai piani sociali di zona (il 40% in meno)". Che il percorso sia articolato e segni un passaggio definitivo nelle scelte sociali lo sottolinea il presidente della giunta regionale Nichi Vendola: "è un passaggio storico quello che stiamo vivendo in Europa. » un passaggio che riguarda la nuova idea di welfare. Quella che stiamo vivendo è una stagione sistemica di criminalizzazione della povertà. Quest“idea della marginalità è anche valida nell“ottica compassionevole che considera il soggetto portatore di debolezza, il terminale muto di una catena di pietà. Noi vogliamo una società delle indipendenze, crediamo nelle persone come soggetti attivi che possano guadagnare il proprio percorso, rompendo le dipendenze". Questo, per Vendola, il fulcro delle politiche sociali: "le persone come risorse e non come una fenomenologia che è un attentato alla quiete pubblica". Rompere questa cultura che è dominante, significa non solo ripristinare principi e valori universalistici, ma avere cura dei principi e dei processi reali che si mettono in moto. In questi tempi di grande disorientamento e smarrimento e in questo percorso così articolato non sapremo neanche se avremo il fiato ma è importante avere una bussola e quella che si traccia oggi è questo: una bussola per seguire il percorso che si va a tracciare". Tre i tavoli di concertazione che saranno attivati nei prossimi giorni: quello delle autonomie locali, quello delle organizzazioni sindacali, quello del partenariato sociale. La regione si occuperà di coordinare questi tre tavoli e di rendere omogenee le linee di programmazione in tutti i luoghi in cui questa prenderà corpo. Per questo partono, contestualmente, il percorso a livello regionale per la elaborazione della proposta del secondo piano regionale politiche sociali e a livello locale, per la elaborazione dei piani sociali di zona e dei piani degli investimenti sociali e sociosanitari finanziati con risorse FESR e altri fondi per le politiche strutturali. L“obiettivo temporale è quello di arrivare entro il mese di aprile 2009 alla approvazione del II piano regionale ed entro giugno/luglio 2009 alla approvazione dei piani sociali di zona e dei piani degli investimenti sociali, mediante accordo di programma in sede di conferenza di servizi, per l“assegnazione a ciascun ambito territoriale delle risorse dei fondi nazionali di politiche sociali, regionali e del FESR 2007-2013. Prossime tappe: la convocazione dei comitati tra istituzioni provinciali e la convocazione dei tavoli a livello di ambito territoriale. Una novità importante è determinata dalla convergenza dei piani sociali di zona e il piano, sempre a livello di ambito territoriale, degli investimenti sociali (a valere sulle risorse del FESR). "» necessario che il territorio ha spiegato Anna Maria Candela, dirigente regionale del settore programmazione e integrazione sociale si interroghi subito su quali servizi occorrono e su come attivare le risorse e le strutture necessarie". "» necessario che all“interno del nuovo piano sociale regionale sottolinea Luigi Russo, rappresentante delle organizzazioni di volontariato pugliesi si ponga anche l“accento sulla costruzione di uno scenario culturale che promuova sinergie solidali. Occorre non solo lavorare sul funzionamento dei piani per l“attuazione dei servizi, ma anche su un contesto culturale che promuova solidarietà e responsabilità. In questo, il ruolo del volontariato e delle agenzie educative è decisivo." La commissione si è dotata di un proprio regolamento interno che disciplinerà tutte le fasi del lavoro che si va a compiere.


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