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Violenza contro le donne, agire sulla prevenzione e sul piano culturale

Data: 28/01/2009
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
La tappa leccese della Staffetta partita da Niscemi il 25 novembre, coordinata sul territorio dalla sezione locale Udi Macare Salento
Ha fatto tappa a Lecce, nella giornata di ieri e oggi, la"Staffetta di donne contro la violenza sulle donne" promossa dall“Udi Unione donne in Italianazionale, accolta qui sul territorio dalla locale sezione Udi Marcare Salento. La staffetta, partita il 25 novembre scorso Giornata internazionale contro la violenza alle donne da Niscemi dove è stata assassinata la giovane Lorena Cultraro, continua così il giro attraverso l'Italia portando con sè l'anfora, simbolo e testimone della lotta alla violenza che ogni giorno colpisce nelle sue forme più svariate, dalle più eclatanti alle più subdole. La staffetta si concluderà il 25 novembre 2009 a Brescia, dove è stata uccisa la ragazza pakistana Hiina Saleem. "Dove arriva l'anfora nasce un'occasione di riflessione e confronto sul fatto che la violenza è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 50 anni ha sottolineato questa mattina nell'incontro al Castello Carlo V Paola Martino, responsabile del Centro studi Osservatorio Donna di Lecce e nella maggior parte dei casi i responsabili sono da cercare tra persone conosciute, nell'ambito del nucleo familiare. Non si tratta solo di una questione di una sicurezza, occorre anche agire sul piano culturale". Un aiuto in più arriverà anche dal corso di autodifesa personale, che quest'anno sarà tenuto per la seconda volta come ha annunciato Serenella Molendini, consigliera di parità provinciale e regionale sia su Lecce che nell'area del sud Salento. "Vanno anche ricordati i 10 milioni di euro messi a disposizione dal piano regionale contro la violenza ha aggiunto Molendini e che serviranno a potenziare le azioni sul piano della prevenzione, dell'informazione, della formazione degli operatori, ma anche sul fronte della costituzione dei centri antiviolenza e delle case rifugio, al momento assenti nella provincia di Lecce. Sarà necessario predisporre anche percorsi di reinserimento lavorativo per favorire l'indipendenza economica delle donne che fuggono da situazioni difficili". La violenza "nei confronti delle donne esprime più in generale la sopraffazione del più forte verso chi appare più debole ha affermato Sandra Meo, Vicequestore aggiunto della provincia di Lecce e lavorare sulla prevenzione in questo senso è fondamentale, più dell'azione di pura repressione".


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