Chiesa e volontariato salentini per la legalità

Data: 22/01/2009
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia La Chiesa salentina e la società civile lanciano l“allarme rispetto a una situazione di strisciante e progressiva illegalità? La reazione della parte più conservatrice della classe politica locale è quella della chiusura a riccio e perfino dell“attacco verso tutti i soggetti che osano criticare pubblicamente, e che sollecitano una opinione pubblica più informata. "E“ veramente strano dice il parroco di Ugento don Stefano Rocca quello che sta accadendo in questi ultimi mesi. Il 14 giugno è stato ucciso un politico, Peppino Basile, molto probabilmente a causa delle sue denunce delle situazioni di presunte illegalità dell“azione amministrativa (ambiente, rifiuti tossici, appalti, raccomandazioni); un fatto assolutamente avulso, questo omicidio, dalla vita sociale del nostro paese. Con la responsabilità di pastore, a partire dall“estate scorsa, ho cominciato a parlare alle coscienze dei cittadini, a sollecitare la collaborazione con le indagini delle forze dell“ordine da parte dei cittadini, quelli che certamente hanno visto e quelli che sanno qualcosa. E che cosa succede? Cominciano gli attacchi nei miei confronti, lettere e telefonate anonime, minacce di morte, e perfino manifesti pubblici nei quale mi si accusa di essere uno che semina veleni, che divide e che insidia l“immagine di Ugento, insomma un diavolo. Ultimo atto della guerra nei miei confronti, come leggo sul Corriere della Sera del 21 gennaio, la giunta comunale avrebbe deliberato di fare querela per diffamazione e calunnia nei confronti del sottoscritto e di altri soggetti della società civile, che con me in questi giorni stanno organizzando per il 29 una manifestazione provinciale per la legalità. Immaginarsi se questo ci spaventa. Continueremo a fare il nostro dovere. Per me valgono sempre e solo le parole di San Paolo "Guai a me se non evangelizzo", e quello della verità e della giustizia è esattamente l“annuncio del Vangelo". Gli fa eco Luigi Russo, dell'Osservatorio regionale del Volontariato, cui negli ultimi mesi giungono numerose e preoccupate segnalazioni di intimidazioni da parte dei volontari salentini impegnati in più fronti: "In questo Salento che spesso pecca ancora di eccessivo provincialismo, ma che alla fine si riscopre globalizzato a causa di una criminalità che tenta di inserirsi negli affari legati al turismo e ai rifiuti tossici, era del tutto prevedibile che a una società civile che si organizza per promuovere coscienza sociale e cultura della legalità ed della responsabilità, rispondesse in maniera risentita e contraria una equipe di potere orientata a conservare lo statu quo. La pratica della querela e della minaccia di querela a fini intimidatori contro preti, contro volontari e associazioni ambientaliste, contro testate giornalistiche colpevoli solo di dare notizia, è un fatto preoccupante. Il coraggio di queste persone è comunque un segnale che il Salento sta tentando di uscire da quello stato di sonnolenza ipocrita anticamera della cultura omertosa, e si dirige, con l“impegno soprattutto di volontari e della Chiesa, verso una società responsabile e onesta".