Il ritorno dei giocattoli di tradizione

Data: 09/01/2009
Categoria: Un libro a settimana Curiosa iniziativa quella di raccogliere, studiare e - perchè no?- riproporre, insegnare ai bambini di oggi i giochi e i giocattoli tradizionali del passato. » questo l“intento che anima la ricerca di Luigi Chiriatti, nome certamente noto a chi si occupa di tradizioni popolari salentine, musicali ma non solo, per il suo apporto alla ricerca in questo ambito, nonchè fondatore nel 2002 della casa editrice Kurumuny. Il volumetto "Giocattoli di tradizione del Salento" è infatti pubblicato dalla sopra citata casa editrice, in fruttuosa collaborazione con l“editore Lupo di Copertino e sarà presto promosso e presentato nelle scuole della provincia. L“iniziativa, oltre alla presentazione, prevede l“allestimento di una mostra di antichi giocattoli della tradizione salentina il cui primo appuntamento è atteso per febbraio presso la scuola media " I. Silone" di Ugento. Amilcare Acerbi, presidente del Comitato italiano per il gioco infantile, nell“introduzione al libro sostiene: "la ricostruzione di vecchi giocattoli, l“insegnamento delle regole di vecchi giochi costringe l“adulto a ripensare le odierne condizioni di gioco del bambino." Il che equivale a interrogarsi sull“esistenza di una cultura ludica infantile che renda possibile la socializzazione, la comunicazione, l“esplorazione da parte del bambino e, non per ultima, la creatività. Sempre più spesso, invece, oggi ci accorgiamo che l“esperienza del gioco è divenuta ormai un“occasione di isolamento dalla realtà, una sorta di fatto personale tra il bambino e il display colorato del suo Nintendo. Gioco dunque come tendenza all“immobilità, alla fissità dello sguardo, la negazione punto della intercomunicazione giocattolo-giocatore, della praticità manuale e intellettiva cui, invece, i giochi di tradizione "costringevano" con la povertà e la semplicità dei piccoli oggetti quotidiani. Ecco allora spiegata l“utilità di una riscoperta dei giocattoli di tradizione,di cui il presente volume fornisce le descrizioni, impreziosite anche dalle illustrazioni ad opera di Nico Guarini. Tra fischietti, trombette, passando per carretti e monopattini, senza tralasciare le leggendarie trozzule e ancora le cazziddhe, il passato torna dunque a insegnarci a giocare.