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Scegliere di essere costruttori di pace

Data: 15/01/2009
Categoria: Appuntamenti delle Associazioni Lecce e provincia
A Lecce una fiaccolata contro il conflitto israelo-palestinese. Tra i promotori molte associazioni a tutela dei diritti umani
Una fiaccolata per dire no alla guerra e alla violenza, per fare una scelta di pace anche attraverso la musica, poesie, letture. Si svolgerà giovedì 15 gennaio alle 17.30, in Piazza Duomo a Lecce, la manifestazione promossa da Missionari Comboniani, Arci, Azione Cattolica, Comitato per la difesa dei diritti degli immigrati, Agesci, Caritas, Mondo Azzurro, Cnis, Officine Che Ca Tuglie, Fabbrica dei gesti, Associazione di donne idea, Specimen, Vento di scirocco Parabita, CSV Salento. Al centro dell“iniziativa il conflitto in corso a Gaza, che ogni giorno vede tra le vittime la popolazione innocente. "Fermare la guerra non è un obiettivo impossibile affermano i promotori della fiaccolata . Niente può giustificare un bagno di sangue. Nessuna teoria dell“autodifesa può farlo. Nessuno può rivendicare il diritto di compiere una simile strage di bambini, giovani, donne e anziani senza subire la condanna della comunità internazionale. Nessuno può arrogarsi il diritto di infliggere una simile punizione collettiva ad un milione e mezzo di persone. Nessuno può permettersi di violare impunemente la Carta delle Nazioni Unite, la legalità e le norme internazionali sui diritti umani". Quello che sta accadendo è quindi "inaccettabile continuano Inaccettabile è il lancio dei missili di Hamas contro Israele. Inaccettabile è la guerra scatenata da Israele contro Gaza. Inaccettabile è l“assedio israeliano della Striscia di Gaza. Inaccettabile è la continuazione dell“occupazione israeliana dei territori palestinesi. Inaccettabili sono le minacce di distruzione dello Stato di Israele. Inaccettabili sono le violenze, le umiliazioni e le immense sofferenze quotidiane inflitte ai palestinesi e la costante violazione dei fondamentali diritti umani. Inaccettabile è il nuovo muro costruito sulla terra palestinese. Inaccettabile è il silenzio e l“inazione irresponsabile dell“Onu, dell“Europa e dell“Italia". Di fronte a queste realtà bisogna scegliere "di essere costruttori di pace, innanzitutto cambiare il modo di pensare. Non ha alcun senso schierarsi con gli uni contro gli altri. Occorre trovare il modo per aiutare gli uni e gli altri ad uscire dalla terrificante spirale di violenza che li sta brutalizzando. Anche la teoria dell“equidistanza è insensata perchè nega la verità e falsa la realtà. La vicinanza a tutte le vittime è il modo più giusto di cominciare a costruire la pace in tempo di guerra".

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